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l'iniziativa ministeriale per rivedere l'uso dei farmaci nei trattamenti di disforia di genere scaturisce da recenti episodi e solleva un dibattito acceso
  • Rivisti i trattamenti farmacologici per la disforia di genere nei minori e negli adulti
  • Il tavolo tecnico è composto da 29 membri, tra cui 24 uomini e 5 donne
  • L'ospedale Careggi al centro del dibattito per l'uso della triptorelina senza iter psicologico adeguato
  • Il presidente dell'Aifa ha sottolineato la necessità di evidenze sperimentali per supportare l'uso dei farmaci
  • Critiche avanzate da associazioni transgender e ricercatori sulla gestione e validità delle pubblicazioni scientifiche

Il 16 maggio 2024 segna l’inizio di un’importante fase di revisione delle linee guida per il trattamento della disforia di genere in Italia. I ministri della Salute, Orazio Schillaci, e della Famiglia, Eugenia Roccella, hanno istituito un tavolo tecnico di approfondimento per rivedere l’uso dei farmaci nei minori e negli adulti in transizione. Questa iniziativa è stata accolta con reazioni contrastanti e ha sollevato un dibattito acceso tra le istituzioni scientifiche, le associazioni di persone transgender e il pubblico.

Il Tavolo Tecnico e i Suoi Componenti

Il tavolo tecnico è composto da 29 membri, tra cui 24 uomini e 5 donne. Tra questi figurano tecnici dei ministeri, medici, esperti di bioetica, psicologi e un rappresentante delle associazioni di persone transgender. Il capo di Gabinetto del ministro della Salute, Marco Mattei, coordinerà i lavori, affiancato da Assunta Morresi, vice capo di Gabinetto della ministra per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità.

L’obiettivo principale del tavolo tecnico è di riesaminare la questione dell’uso della triptorelina nei casi di disforia di genere dei minori, con l’intento di ridurre il ricorso ai farmaci che bloccano la pubertà negli adolescenti prima delle decisioni definitive in età adulta. Questa revisione è stata motivata dalla necessità di affrontare le disomogeneità tra i professionisti che operano sul territorio nazionale e di fornire linee di indirizzo che supportino il percorso di diagnosi e terapia per i pazienti disforici e le loro famiglie.

Il Caso dell’Ospedale Careggi di Firenze

Uno degli episodi che ha scatenato la necessità di questa revisione è stato l’uso della triptorelina all’ospedale Careggi di Firenze. Il farmaco, utilizzato per bloccare la pubertà nei minori con disforia di genere, è stato somministrato senza seguire l’iter psicologico preparatorio. Questo ha sollevato polemiche e ha portato il senatore Maurizio Gasparri (FI) a presentare un’interrogazione per approfondire la questione.

In risposta, il ministero della Salute ha avviato un’ispezione presso l’ospedale Careggi, suggerendo il rafforzamento del servizio ma non la sua interruzione. Tuttavia, il presidente dell’Aifa, Robert Nisticò, ha espresso dubbi sull’uso della triptorelina nei minori, sottolineando la necessità di evidenze sperimentali e cliniche approfondite per supportare il suo utilizzo.

La Posizione dell’AIFA e le Critiche

L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), sotto la presidenza di Robert Nisticò, ha avviato una discussione per rivalutare l’inclusione della triptorelina nell’elenco dei medicinali istituiti dalla legge 648 del 1996, che prevede la somministrazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e non a spese del paziente. Nisticò ha dichiarato che la scienza è in continua evoluzione e che sono necessarie evidenze sperimentali e cliniche approfondite per supportare l’uso della triptorelina negli adolescenti con disforia di genere.

Tuttavia, questa posizione ha sollevato critiche da parte delle associazioni di persone transgender e di alcuni esperti. Roberta Parigiani, portavoce del Movimento Identità Trans, ha dichiarato che si tratta di barbari atti di sovradeterminazione dei corpi trans e che le persone transgender non sono considerate abbastanza esperte dei propri corpi. Inoltre, Elisabeth Bik, esperta di frodi scientifiche, ha sollevato dubbi sulla validità delle pubblicazioni scientifiche firmate da Nisticò, evidenziando anomalie e figure riciclate più volte per illustrare esperimenti diversi.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la revisione delle linee guida per il trattamento della disforia di genere rappresenta un passo significativo nel panorama farmaceutico moderno. La questione dell’uso della triptorelina nei minori è al centro del dibattito, con posizioni contrastanti tra istituzioni scientifiche, associazioni di persone transgender e il pubblico. La scienza è in continua evoluzione e richiede evidenze sperimentali e cliniche approfondite per supportare l’uso di farmaci nei trattamenti di disforia di genere.

Nozione base di farmaceutica: La triptorelina è un analogo del GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine) utilizzato per sopprimere la pubertà nei minori con disforia di genere. Questo trattamento è reversibile e permette ai giovani di avere più tempo per esplorare la propria identità di genere senza subire i cambiamenti fisici irreversibili della pubertà.

Nozione avanzata di farmaceutica: L’uso della triptorelina nei trattamenti di disforia di genere richiede un’attenta valutazione delle evidenze scientifiche e cliniche. Gli studi devono considerare non solo gli effetti fisici del farmaco, ma anche gli impatti psicologici e sociali sui pazienti. La personalizzazione del trattamento è fondamentale per garantire il benessere complessivo dei pazienti, tenendo conto delle loro esigenze individuali e del contesto in cui vivono.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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