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Allarme: Restrizioni sulla Canapa Minacciano 15.000 Lavoratori Italiani — La Commissione Europea Interviene

Il nuovo emendamento del governo Meloni potrebbe distruggere un settore da 500 milioni di euro annui. Le associazioni italiane si appellano a Bruxelles per salvare la filiera della canapa.
  • Il settore della canapa in Italia genera un fatturato annuo di 500 milioni di euro e impiega 15.000 persone.
  • Le restrizioni potrebbero portare alla chiusura di migliaia di aziende agricole, molte delle quali gestite da giovani imprenditori.
  • Le associazioni denunciano che l'emendamento violerebbe l'articolo 101 del Tfue, limitando l'accesso libero al mercato.

La Filiera della Canapa Italiana in Rivolta: Richiesto l’Intervento della Commissione Europea

La filiera agroindustriale della canapa italiana si trova in una situazione di forte tensione a causa di un emendamento inserito nel disegno di legge Sicurezza, attualmente in esame alla Camera. Questo emendamento, proposto dal governo di Giorgia Meloni, prevede restrizioni severe sulla produzione e il commercio delle infiorescenze di canapa e dei suoi derivati, anche se contenenti un livello di THC inferiore allo 0,2%. Secondo le associazioni del settore, tale misura potrebbe violare le norme europee sulla libera concorrenza e la circolazione delle merci.

Il settore della canapa in Italia genera un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e impiega 15.000 persone. Nonostante gli attacchi politici, ha continuato a svilupparsi, coinvolgendo piccoli rivenditori di CBD, cosmetici, florovivaismo, integratori alimentari e l’erboristeria. Federcanapa ha definito questa mossa del governo come un “grottesco giro di vite”, mentre Cia-Agricoltori Italiani l’ha definita “inaccettabile”, sottolineando che potrebbe portare alla chiusura di migliaia di aziende agricole, molte delle quali gestite da giovani imprenditori.

Le Associazioni della Canapa si Rivolgono a Bruxelles

Le associazioni Canapa Sativa Italia, Imprenditori Canapa Italiana, Resilienza Italia Onlus e Sardinia Cannabis hanno inviato una lettera alla Commissione Europea, denunciando una possibile violazione delle normative comunitarie sulla libera circolazione delle merci e sulla libera concorrenza. Hanno richiesto alla Commissione di emettere un parere circostanziato sull’emendamento del governo italiano, che introduce restrizioni all’importazione e al commercio delle infiorescenze di canapa e dei suoi derivati.

Le associazioni hanno citato una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 19 novembre 2020, che stabiliva che il CBD non è uno stupefacente e che la sua commercializzazione non può essere vietata se prodotto legalmente in un altro Stato membro dell’UE. Inoltre, hanno ricordato una sentenza del TAR del Lazio del febbraio scorso, che ha annullato un decreto interministeriale che limitava la coltivazione agricola della cannabis sativa, permettendo la commercializzazione solo dei semi e dei derivati.

Le associazioni sostengono che l’emendamento violerebbe l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Tfue), limitando l’accesso libero al mercato. Inoltre, denunciano il mancato rispetto del principio di proporzionalità, affermando che l’introduzione di un divieto così ampio non è proporzionata all’obiettivo di tutela della salute pubblica, in quanto le evidenze scientifiche non indicano rischi significativi per la salute dall’uso delle infiorescenze di canapa con contenuto di THC inferiore ai limiti di legge.

Il Caso di Arenzano e le Preoccupazioni degli Imprenditori

Uno dei maggiori produttori di canapa in Italia, Say Farm, situato ad Arenzano, è stato recentemente visitato dal candidato alle elezioni europee Alessandro Cecchi Paone. Durante la visita, Cecchi Paone ha sottolineato come l’emendamento del governo potrebbe mettere in difficoltà la filiera di tremila aziende sul territorio nazionale. La titolare dell’azienda, Sandra D’Alessio, ha chiarito che la loro produzione riguarda la canapa industriale e il CBD, che non ha nulla a che vedere con la cannabis vera e propria.

La senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, ha dichiarato che l’emendamento non è una disattenzione al lavoro, ma un’attenzione alla salute delle persone. Tuttavia, Cecchi Paone ha risposto che il CBD è una sostanza rilassante utilizzata in fitoterapia e che il governo non si preoccupa allo stesso modo di alcolici e sigarette. D’Alessio ha aggiunto che tutti i processi legali finora sono stati conclusi con nulla di fatto e che bisogna parlare con dati alla mano.

Le Ripercussioni Economiche e Sociali

La preoccupazione è particolarmente alta nella Bassa Padovana, un’area storicamente vocata alla produzione di canapa. L’emendamento potrebbe azzerare il fatturato delle aziende produttrici di canapa della zona, che ammonta a circa 10 milioni di euro all’anno. La Cia Padova ha sottolineato che il provvedimento è penalizzante per gli agricoltori che hanno investito in una coltura legale ad alto valore aggiunto.

Le restrizioni previste dal Ddl Sicurezza includono anche il divieto di utilizzare il simbolo grafico della pianta di canapa per la pubblicità di prodotti industriali e artigianali di eccellenza, come la bioedilizia, il tessile e la cosmesi. Questo potrebbe bloccare la promozione di sostanze stupefacenti semplicemente per il disegno della foglia stilizzata presente su vari prodotti.

Gli imprenditori agricoli della zona hanno investito centinaia di migliaia di euro in nuovi macchinari, che ora rischiano di diventare inutilizzabili. Alcuni potrebbero anche rischiare insoluti con gli istituti di credito, venendo additati come cattivi pagatori a causa di una legge che impedisce loro di proseguire l’attività, nonostante il rispetto dei protocolli.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la situazione attuale della filiera della canapa in Italia è estremamente critica. Le restrizioni proposte dal governo Meloni potrebbero avere un impatto devastante su un settore in crescita, che genera un fatturato significativo e impiega migliaia di persone. Le associazioni del settore stanno cercando di coinvolgere la Commissione Europea per ottenere un parere circostanziato e prevenire una possibile violazione delle normative comunitarie.

La nozione base di farmaceutica correlata al tema principale dell’articolo riguarda la differenza tra THC e CBD. Il THC è il principale composto psicoattivo della cannabis, mentre il CBD è un composto non psicoattivo che ha dimostrato di avere proprietà terapeutiche. La nozione avanzata di farmaceutica riguarda la regolamentazione dei prodotti a base di canapa. È fondamentale che le normative siano basate su evidenze scientifiche e che tengano conto delle differenze tra i vari composti della pianta di canapa.

Questa situazione ci invita a riflettere sull’importanza di una regolamentazione equilibrata e proporzionata, che tuteli la salute pubblica senza penalizzare ingiustamente settori economici in crescita. La collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria e comunità scientifica è essenziale per prendere decisioni sagge e informate, che possano garantire un futuro sostenibile per tutti gli attori coinvolti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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