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La dottoressa di Bergamo rischia oltre 330.000 euro per una prescrizione errata

Un caso di prescrizione off-label porta una dottoressa di Bergamo in tribunale: richiesta di rimborso da 332.992,38 euro e possibili future azioni legali.
  • Il 27 gennaio 2024, richiesta di rimborso di 332.992,38 euro alla dottoressa da parte di Ats.
  • Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha respinto la richiesta di risarcimento, ma Ats potrebbe segnalare il caso alla Procura.
  • La legge Di Bella del 1998 consente l'uso di farmaci off-label a determinate condizioni.

Il caso che ha coinvolto una dottoressa di Bergamo ha radici profonde e complesse. Sei anni fa, un giovane paziente lamentava forti dolori intermittenti. Dopo numerose visite e terapie senza successo, il paziente si rivolge a un neurochirurgo che, escludendo la possibilità di un intervento chirurgico, suggerisce una cura a base di antidolorifici. La dottoressa di base, seguendo il consiglio dello specialista, prescrive il farmaco. Tuttavia, il medicinale somministrato era registrato per patologie diverse da quelle del paziente, configurando così un caso di prescrizione fuori etichetta o off-label.

Le conseguenze legali e amministrative

Il 27 gennaio 2024, in seguito a un verbale della Commissione aziendale per l’appropriatezza farmaceutica (Caaf) di Ats del 20 dicembre 2023, il direttore generale di Ats ha firmato una nota con la richiesta di rimborso alla dottoressa pari a 332.992,38 euro. La dottoressa ha impugnato i documenti al Tribunale amministrativo regionale (Tar), il quale ha respinto la richiesta, affermando che il risarcimento non è stringente. Tuttavia, Ats ha dichiarato che, se il medico non risarcirà il danno, il fatto verrà segnalato alla Procura presso la sezione giurisdizionale regionale della Corte dei Conti, che potrebbe esercitare l’azione di responsabilità amministrativa prevista dalla normativa vigente.

Il contesto normativo e le implicazioni

Il ginepraio di regole ed eccezioni che ha portato a questa situazione ha origini nel 1998 con la legge Di Bella, che permette l’utilizzo di alcuni farmaci per impieghi diversi da quelli autorizzati, a determinate condizioni. Tuttavia, i farmaci off-label non sono a carico del Sistema sanitario nazionale, poiché il loro uso è ritenuto sperimentale. Questo ha portato a un conflitto tra la necessità di seguire le indicazioni terapeutiche definite nella scheda tecnica dei farmaci e la realtà clinica, dove a volte è necessario utilizzare medicinali per indicazioni non registrate.

Le prospettive future

La vicenda non sembra destinata a concludersi a breve. La dottoressa potrebbe ancora affrontare ulteriori azioni legali, e il caso potrebbe arrivare alla Corte dei Conti. Nel frattempo, la questione solleva importanti interrogativi sul rapporto di fiducia tra medico e paziente e sulla responsabilità dei medici nel prescrivere farmaci off-label. Il presidente dell’Ordine dei medici, Guido Marinoni, ha sottolineato che le indicazioni terapeutiche dei farmaci sono definite nella scheda tecnica, ma la legge ammette l’utilizzo di alcuni medicinali per impieghi diversi da quelli autorizzati, a determinate condizioni.

Bullet Executive Summary

In conclusione, questa vicenda mette in luce le complesse dinamiche tra la pratica clinica e le normative farmaceutiche. La dottoressa di Bergamo, seguendo un consiglio specialistico, ha prescritto un farmaco off-label che ha alleviato i dolori del paziente, ma ora si trova a dover affrontare una richiesta di rimborso di oltre 330.000 euro. Questo caso solleva importanti questioni sulla responsabilità medica e sull’appropriatezza prescrittiva, evidenziando la necessità di un equilibrio tra la flessibilità clinica e il rispetto delle normative.

Nozione base di farmaceutica: La prescrizione off-label si riferisce all’uso di un farmaco per un’indicazione, una dose o una popolazione diversa da quella per cui è stato approvato.

Nozione avanzata di farmaceutica: L’uso off-label può essere giustificato in situazioni in cui le opzioni terapeutiche sono limitate, ma richiede una valutazione attenta dei benefici e dei rischi, nonché il consenso informato del paziente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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