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- Amicretina ha mostrato un tasso di dimagrimento del 13,1% dopo 12 settimane, rispetto all'1,1% dei pazienti trattati con placebo.
- Il semaglutide e il tirzepatide possono ridurre il peso corporeo del 15-20% in un anno e mezzo.
- Un biosimilare della liraglutide in India costa il 70% in meno rispetto alle terapie esistenti.
Il dibattito sui farmaci prescritti per perdere peso è sempre più acceso. La questione riguarda l’efficacia delle diete e la necessità di prescrizioni mediche per trattare il sovrappeso. Un caso emblematico è quello di una persona che, su prescrizione medica, ha iniziato a utilizzare un farmaco dimagrante da un mese. Questo farmaco ha provocato un effetto collaterale significativo: un disinteresse per il cibo. Il paziente, che in passato aveva provato diverse diete senza successo, ha trovato in questo farmaco l’unica opzione praticabile per perdere peso, soprattutto considerando che non può svolgere attività fisica a causa dell’età avanzata.
I farmaci a base di semaglutide e tirzepatide rappresentano una svolta nel trattamento dell’obesità, garantendo una perdita di peso significativa in tempi brevi. Entro pochi anni potrebbero essere disponibili formulazioni biosimilari e versioni migliorate di questi farmaci, sviluppate da aziende farmaceutiche in Cina e India, offrendo opzioni più economiche. Il semaglutide, un analogo dell’ormone GLP-1, stimola la produzione di insulina e prolunga il senso di sazietà, mentre il tirzepatide supporta anche l’ormone GIP, riducendo il peso corporeo del 15-20% in un anno e mezzo.
Tuttavia, il costo elevato di questi farmaci rappresenta un problema. L’OMS segnala un aumento dell’obesità negli adulti, con una prevalenza tra le fasce di popolazione con basso livello di istruzione e reddito. Per affrontare il problema dei costi, le aziende farmaceutiche cinesi e indiane stanno sviluppando biosimilari, medicinali simili ai farmaci biologici di riferimento ma con piccole differenze dovute alla variabilità naturale delle sostanze biologiche e alle tecniche di produzione. In India, ad esempio, un biosimilare della liraglutide costa il 70% in meno rispetto alle terapie esistenti.
Il farmaco che fa tremare l’industria del food
Novo Nordisk, l’azienda danese produttrice dei farmaci anti-diabete Ozempic e Wegovy, sta sperimentando un nuovo farmaco dimagrante orale chiamato amicretina. Questo farmaco potrebbe essere commercializzato entro il 2030. Secondo Reuters, i trial della fase 1 della nuova pillola hanno mostrato un tasso di dimagrimento del 13,1% dopo 12 settimane di assunzione, rispetto all’1,1% dei pazienti trattati con placebo. Questo risultato è due volte migliore rispetto a quello ottenuto con Wegovy, che si fermava al 6%.
Come Ozempic e Wegovy, l’amicretina agisce sul principio attivo semaglutide, mimando l’azione dell’ormone naturale GLP-1, generando un senso di sazietà e riducendo l’appetito. Tuttavia, l’amicretina è più performante grazie alla sua capacità di replicare l’azione di un altro ormone, l’amilina, che viene secreta dalle cellule beta pancreatiche insieme all’insulina. L’amilina genera un senso di sazietà e rallenta lo svuotamento gastrico. Stimolando sia il GLP-1 che l’amilina, l’amicretina potrebbe ridurre la fame e rallentare lo svuotamento dello stomaco in modo più efficace rispetto a Wegovy.
In arrivo versioni più economiche dei farmaci contro l’obesità
I farmaci a base di semaglutide e tirzepatide hanno rappresentato una svolta nel trattamento dell’obesità, dimostrandosi sicuri ed efficaci nel garantire una perdita di peso significativa in tempi brevi. Tra un paio d’anni potrebbero entrare in commercio formulazioni biosimilari e versioni migliorate dei prodotti conosciuti, sviluppate da diverse aziende farmaceutiche in Cina e India. Questo sviluppo mira a mettere a disposizione versioni economiche dei medicinali attualmente in commercio, una buona notizia per i pazienti che ne hanno bisogno ma non possono permetterseli.
Dopo aver mangiato, l’intestino rilascia l’ormone GLP-1 (glucagon-like peptide) per stimolare la produzione di insulina e contrastare l’aumento della glicemia, favorendo il controllo del glucosio nel sangue. Il GLP-1 agisce sui centri di regolazione della fame del sistema nervoso centrale, rallentando lo svuotamento dello stomaco e prolungando il senso di sazietà. Tuttavia, l’enzima DPP-4 (dipeptil peptidasi-4) provoca una rapida degradazione del GLP-1, ponendo fine ai suoi benefici. Qui interviene il semaglutide, un analogo dell’ormone che resiste all’azione del DPP-4 e prolunga l’effetto di sazietà.
Nel 2021, l’FDA ha approvato questa molecola per il trattamento contro l’obesità. Due anni dopo, è stato approvato anche il tirzepatide, un dual agonist che imita l’azione del GLP-1 e supporta il GIP (polipetide insulinotropico glucosio-dipendente), un altro ormone coinvolto nella secrezione di insulina. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che il tirzepatide induce una riduzione media del peso corporeo del 15-20% in un anno e mezzo.
Bullet Executive Summary
In conclusione, i farmaci a base di semaglutide e tirzepatide rappresentano una svolta nel trattamento dell’obesità, ma il loro costo elevato e l’uso off label sollevano preoccupazioni. Le aziende farmaceutiche stanno lavorando per sviluppare versioni più economiche e migliorate di questi farmaci, offrendo speranza a chi ne ha bisogno. Tuttavia, è fondamentale seguire le linee guida ufficiali e utilizzare questi farmaci solo sotto prescrizione medica per evitare effetti collaterali e garantire la sicurezza dei pazienti.
Una nozione base di farmaceutica correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di biosimilari. Questi sono medicinali simili ai farmaci biologici di riferimento, con piccole differenze dovute alla variabilità naturale delle sostanze biologiche e alle tecniche di produzione. I biosimilari possono essere messi in commercio una volta scaduti i brevetti dei farmaci originali, riducendo i prezzi grazie all’economia di scala.
Una nozione avanzata di farmaceutica applicabile al tema dell’articolo riguarda il meccanismo d’azione dei dual agonist come il tirzepatide. Questi farmaci imitano l’azione di due ormoni, il GLP-1 e il GIP, migliorando il controllo della glicemia e favorendo la perdita di peso. La comprensione di questi meccanismi è fondamentale per lo sviluppo di nuove terapie contro l’obesità e altre malattie metaboliche.
Riflettendo su questi sviluppi, è evidente che la scienza farmaceutica sta facendo passi da gigante nel trattamento dell’obesità. Tuttavia, è altrettanto importante considerare gli aspetti etici e pratici legati all’accessibilità e all’uso sicuro di questi farmaci. La speranza è che, con il progresso della ricerca e lo sviluppo di versioni più economiche, sempre più persone possano beneficiare di queste innovazioni, migliorando la loro qualità di vita.