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- L'Unione Europea invia 215 mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Africa.
- Il nuovo ceppo Clade 1b ha causato 15 mila casi e 461 decessi nel 2024.
- Finanziamento di 3,5 milioni di euro per migliorare l'accesso alla diagnostica e al sequenziamento del virus.
Bruxelles – L’Unione Europea ha annunciato l’invio di 215 mila dosi del vaccino contro il vaiolo delle scimmie in Africa, in risposta all’epidemia di mpox che sta dilagando nel continente. Questa decisione arriva all’indomani della conferma che l’epidemia rappresenta “un’emergenza sanitaria pubblica per la sicurezza continentale”. L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Europea (Hera) acquisterà e donerà all’Africa CDC 175.420 dosi del vaccino MVA-BN, mentre l’azienda farmaceutica Bavarian Nordic donerà ulteriori 40 mila dosi.
La distribuzione delle dosi sarà gestita dall’Africa CDC, che ha invitato la comunità internazionale a sostenere i suoi sforzi per mobilitare 2 milioni di vaccini. L’Hera sta inoltre collaborando con l’Autorità africana per ampliare l’accesso alla diagnostica e al sequenziamento dell’mpox nella regione, con un finanziamento di 3,5 milioni di euro previsto per l’inizio dell’autunno.
La diffusione del virus e le misure di contenimento
La Repubblica Democratica del Congo è l’epicentro dell’epidemia, con oltre 14.000 casi di mpox e 511 decessi segnalati dall’inizio dell’anno. La diffusione del virus non si è limitata ai confini congolesi, ma ha raggiunto anche il Burundi, la Repubblica Centrafricana, il Kenya e il Ruanda, destando preoccupazione a livello regionale e internazionale. Jean Kaseya, direttore dell’Africa CDC, ha dichiarato ufficialmente l’emergenza sanitaria pubblica per il continente africano, sottolineando la necessità di provvedimenti immediati per contenere la malattia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha convocato il Comitato d’emergenza per valutare se la diffusione del vaiolo delle scimmie costituisca un’emergenza di interesse internazionale. Il report dell’OMS relativo al mese di giugno 2024 ha registrato 567 nuovi casi in Africa, 175 nelle Americhe, 100 in Europa, 81 nel Pacifico occidentale e 11 nel Sud-est Asiatico.
- 👏 Un grande passo avanti per la salute pubblica africana......
- 😟 L'invio dei vaccini potrebbe non essere sufficiente......
- 🤔 Curiosa l'attenzione sul nuovo ceppo Clade 1b e l'impatto sui bambini......
Un nuovo ceppo del virus e le sue implicazioni
Il Clade 1b, un nuovo ceppo del virus mpox, è più virulento di quello che si è diffuso tra il 2022 e il 2023 (Clade 2b) e si trasmette con maggiore facilità, soprattutto attraverso i contatti ravvicinati, come quelli sessuali. Questo ceppo ha fatto salire i contagi, a partire dalla Repubblica Democratica del Congo. L’Africa Centers for Disease Control and Prevention parla di circa 15 mila casi nel continente dall’inizio dell’anno e 461 decessi.
Il virus sta mostrando di essere capace di varcare i confini e insediarsi in aree in cui fino a oggi non era presente. Nell’ultima rilevazione dell’OMS, anche Burundi, Kenya, Rwanda e Uganda hanno riportato i primi contagi. Il profilo delle persone contagiate è cambiato rispetto al passato: oggi, tra le vittime principali ci sono i minori. Secondo i dati diffusi dall’OMS, il 39% dei casi e il 62% dei decessi riportati dall’inizio dell’anno fino a maggio nella Repubblica Democratica del Congo riguardavano bambini con meno di 5 anni di età.
La risposta internazionale e le sfide future
La comunità internazionale ha risposto con prontezza all’emergenza. La commissaria Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha dichiarato: “La preparazione e la risposta alle minacce per la salute sono un impegno globale che siamo determinati a perseguire collettivamente e con solidarietà al di là delle frontiere”. Tuttavia, la situazione rimane critica. Greg Ramm, direttore di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo, ha sottolineato che intorno a Goma ci sono tre campi per persone sfollate dove circa 354 mila bambini vivono in condizioni insalubri, esposti al virus.
Jean Kaseya ha ribadito che questa “non è semplicemente un’altra sfida ma è una vera crisi che richiede un’azione politica collettiva”. Ha concluso affermando che “mpox è una minaccia globale” e non solo un problema dell’Africa.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la crisi del vaiolo delle scimmie in Africa rappresenta una sfida sanitaria di proporzioni globali. La rapida diffusione del virus, l’emergere di un nuovo ceppo più virulento e l’alto tasso di mortalità tra i minori richiedono una risposta coordinata e tempestiva. La comunità internazionale ha già iniziato a mobilitarsi, ma è essenziale che gli sforzi continuino e si intensifichino.
Nozione base di farmaceutica: Il vaccino MVA-BN è un vaccino antivaioloso non replicante, che utilizza una versione modificata del virus vaccinia per stimolare una risposta immunitaria senza causare la malattia.
Nozione avanzata di farmaceutica: La capacità di un vaccino di indurre una risposta immunitaria robusta e duratura dipende dalla sua formulazione e dai coadiuvanti utilizzati. Nel caso del vaccino MVA-BN, l’uso di un virus non replicante riduce il rischio di effetti collaterali gravi, rendendolo sicuro anche per individui immunocompromessi.
La situazione attuale ci ricorda l’importanza della cooperazione internazionale e della ricerca scientifica per affrontare le emergenze sanitarie. Ogni passo avanti nella lotta contro il vaiolo delle scimmie rappresenta un progresso verso un mondo più sicuro e sano per tutti.
- Pagine ufficiali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla epidemia di vaiolo delle scimmie, con informazioni aggiornate sulla diffusione del virus e sulle misure di contenimento
- Sito ufficiale dell'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie dell'Unione Europea, per approfondire sulla gestione dell'emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie in Africa
- Sito ufficiale dell'Africa CDC, dove viene dichiarata l'emergenza sanitaria pubblica per il continente africano e vengono presentate le misure di risposta alla diffusione del vaiolo delle scimmie