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Sfida Blue Tongue: misure urgenti per gli allevatori italiani

Scopri come il virus Blue Tongue sta impattando gli allevamenti italiani e le misure restrittive attuate per contenerlo.
  • La fiera di Sant'Alessandro di Bergamo ha visto un'assenza storica di mucche e pecore per limitare la diffusione del virus Blue Tongue.
  • In Sardegna, sono stati segnalati 360 focolai di Blue Tongue con 10.134 animali coinvolti, di cui 1.062 già morti.
  • La Regione Lombardia ha promosso la vaccinazione gratuita, ma quest'anno gli allevatori dovranno pagare per le dosi di vaccino.

La Sfida della Blue Tongue negli Allevamenti Italiani

Quest’anno, la fiera di Sant’Alessandro di Bergamo, una delle più importanti manifestazioni zootecniche in Italia, ha visto un’assenza storica di mucche e pecore. Per la prima volta in oltre mille anni, un divieto eccezionale è stato istituito per limitare la diffusione del virus della febbre catarrale dei piccoli ruminanti, noto come Blue Tongue (BT). Questo virus, conosciuto da vent’anni, sta creando notevoli problemi agli allevatori nelle regioni di Lombardia, Sardegna, Piemonte, Liguria, Calabria e Sicilia.

Il virus Blue Tongue causa una malattia infettiva non contagiosa trasmessa da piccoli insetti ematofagi che si nutrono del sangue degli animali. Appartenente alla famiglia Reoviridae, genere Orbivirus, il virus conta 27 sottospecie (sierotipi). La prima ondata epidemica in Italia risale all’inizio degli anni Duemila, con altri periodi di diffusione in territori circoscritti. Colpisce principalmente le pecore, causando sintomi gravi come febbre, edema alla testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi, la lingua ingrossata e cianotica tende a uscire dalla bocca, da cui il nome Blue Tongue.

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Misure di Contenimento e Vaccinazione

Per contenere la malattia, le autorità sanitarie locali impongono misure restrittive, come la limitazione degli spostamenti degli animali in un raggio di 20 chilometri dal focolaio accertato. Non esiste una terapia per curare gli individui malati; si possono solo alleviare i sintomi. Sono stati sviluppati vaccini che proteggono gli animali dall’infezione e riducono la carica virale nel sangue, limitando così la diffusione del virus. Tuttavia, la vaccinazione è complessa e sierotipo-specifica: per ogni sottospecie del virus è necessario un apposito vaccino. Gli anticorpi prodotti contro una sottospecie non proteggono da un’altra.

In Sardegna, dove la malattia è considerata endemica, sono stati segnalati 360 focolai di Blue Tongue, di cui 94 confermati e 266 sospetti. Coinvolti 10.134 animali, quasi esclusivamente pecore, con oltre un migliaio già morte. In Lombardia, un focolaio è stato segnalato in provincia di Lecco, coinvolgendo pecore in alpeggio all’Alpe Cancedo. La Regione Lombardia ha promosso campagne di vaccinazione, fornendo gratuitamente dosi di vaccino agli allevatori, ma quest’anno gli allevatori dovranno pagarsele. La Regione ha anche invitato gli allevatori a trattare gli animali con prodotti repellenti per insetti e a tenerli al chiuso durante le ore notturne, preferibilmente in stalle protette con zanzariere.

Impatto Economico e Sociale

Oltre ai sintomi gravi e al rischio di morte per gli animali, una conseguenza indiretta temuta è il divieto di spostamento di mucche e pecore. Questa prescrizione blocca il commercio di animali e gli affari degli allevatori. La limitazione è in vigore fino al 2019, quando il Ministero della Salute ha modificato le regole, passando da un divieto generalizzato a disposizioni basate sulle caratteristiche degli animali da spostare. Tuttavia, è ancora complicato trasportare animali compresi in un raggio di 20 chilometri dal focolaio accertato.

La decisione di bloccare la partecipazione di bovini, pecore e capre a ogni fiera per impedire la diffusione della malattia ha colpito duramente gli allevatori delle valli, stroncando un fitto calendario di manifestazioni. La misura non sarà ritirata molto presto, poiché la normativa prevede che le misure cessino solo 60 giorni dopo l’ultimo caso. Questo rappresenta un problema per gli animali in alpeggio, che alla fine dell’estate dovranno tornare agli allevamenti in pianura.

Blue Tongue in Sardegna

In Sardegna, la situazione è particolarmente critica con 360 focolai di Blue Tongue, di cui 94 confermati e 266 sospetti. I capi coinvolti sono 10.134, di cui 1.062 già morti. La maggior parte dei focolai si trova nel Sulcis e nel Nuorese, seguiti dall’Oristanese e dalla Gallura. Nel Cagliaritano, tutti i focolai sono ancora sospetti da confermare. In Sardegna, la malattia è considerata endemica e sono stati individuati cinque sierotipi del virus, alcuni dei quali con patogenicità più elevata.

Per ridurre il rischio di diffusione della Blue Tongue nelle zone non interessate, l’ASL di Oristano ha disposto un provvedimento sanitario per il controllo delle movimentazioni di animali di specie sensibili alla malattia. In 44 comuni della provincia, su un totale di 88, è stata riscontrata la circolazione del virus BTV3.

Bullet Executive Summary

La Blue Tongue rappresenta una sfida significativa per gli allevatori italiani, con misure restrittive che impattano duramente sul commercio e sulle manifestazioni zootecniche. La vaccinazione e il controllo degli spostamenti sono strumenti cruciali per contenere la diffusione del virus, ma la complessità della vaccinazione sierotipo-specifica e la mancanza di vaccini per tutte le sottospecie rappresentano ostacoli significativi.

In conclusione, la Blue Tongue è un esempio di come le malattie infettive possano avere un impatto devastante non solo sulla salute degli animali, ma anche sull’economia e sulla vita sociale delle comunità rurali. La capacità di rispondere efficacemente a tali sfide richiede non solo risorse adeguate, ma anche una cooperazione stretta tra autorità sanitarie, allevatori e comunità locali. La vaccinazione rimane uno strumento fondamentale, ma la sua efficacia dipende dalla capacità di identificare e sviluppare vaccini specifici per le diverse sottospecie del virus. In questo contesto, la ricerca continua e l’innovazione sono essenziali per proteggere il settore zootecnico e garantire la sicurezza alimentare.

Una nozione di base di farmaceutica correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della vaccinazione come misura preventiva contro le malattie infettive. La vaccinazione non solo protegge gli individui vaccinati, ma contribuisce anche a ridurre la diffusione del patogeno nella popolazione.

Una nozione avanzata di farmaceutica applicabile al tema dell’articolo riguarda lo sviluppo di vaccini multivalenti, che possono proteggere contro più sottospecie di un virus. Questo approccio potrebbe semplificare le campagne di vaccinazione e aumentare l’efficacia della prevenzione delle malattie infettive negli allevamenti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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