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- La campagna vaccinale contro il virus sinciziale è stata rinviata da ottobre a fine mese.
- Nel 2023, oltre 500 bambini sono stati ricoverati per bronchiolite nel Bresciano, con il virus sinciziale responsabile del 60% dei casi.
- Il costo del farmaco Beyfortus è di circa 1000 euro, ma solo sei regioni e due province autonome offrono la somministrazione gratuita coprendo l'80% della popolazione pediatrica al primo anno di vita.
Il virus respiratorio sinciziale (RSV) rappresenta una delle principali cause di infezioni respiratorie nei neonati e nei bambini piccoli. La campagna vaccinale per l’immunizzazione contro questo virus, che avrebbe dovuto iniziare il 1 ottobre 2024, subirà un ritardo significativo. Il farmaco Beyfortus, un anticorpo monoclonale sviluppato per prevenire l’RSV, sarà disponibile in Italia solo a fine ottobre, come comunicato recentemente dall’azienda produttrice Sanofi Winthrop Industrie all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
La Regione Toscana, che aveva pianificato la distribuzione del farmaco nelle neonatologie e negli ambulatori pediatrici, si trova ora costretta a riprogrammare l’intera campagna. Il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini hanno espresso il loro disappunto, sottolineando che il ritardo potrebbe compromettere i risultati attesi da questo importante investimento in termini di salute pubblica.
Impatto del Ritardo sulla Salute Pubblica
Il virus respiratorio sinciziale è particolarmente pericoloso per i neonati e i bambini sotto i due anni, causando infezioni gravi come la bronchiolite. Nel 2023, solo nel Bresciano, oltre 500 bambini sono stati ricoverati per bronchiolite, con il virus sinciziale responsabile del 60% dei casi. Il direttore del Pronto Soccorso Pediatrico del Civile, Alberto Arrighini, ha evidenziato come la prevenzione sia cruciale per ridurre i ricoveri e le complicanze gravi.
Il ritardo nella disponibilità del farmaco Beyfortus rischia di posticipare la protezione di numerosi neonati, aumentando il rischio di infezioni gravi durante la stagione epidemica. La Regione Toscana, insieme ad altre regioni italiane, sta cercando di trovare soluzioni per anticipare quanto più possibile l’inizio della campagna vaccinale, utilizzando tutte le clausole previste dai contratti di acquisto.
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Accesso Gratuito al Farmaco: Una Questione di Equità
Il nuovo anticorpo monoclonale nirsevimab, autorizzato dall’AIFA e classificato in fascia C, rappresenta una svolta nella prevenzione dell’RSV. Tuttavia, il costo del farmaco, circa mille euro, lo rende accessibile solo a chi può permetterselo. Diverse regioni italiane stanno cercando di offrire il farmaco gratuitamente, ma non tutte sono pronte. Attualmente, sei regioni e due province autonome hanno avviato le procedure per la somministrazione gratuita, coprendo circa l’80% della popolazione pediatrica al primo anno di vita.
Il professor Fabio Midulla, past president della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili, ha sottolineato che l’obiettivo è proteggere il maggior numero possibile di neonati, riducendo drasticamente gli accessi in pronto soccorso e i ricoveri in ospedale. Tuttavia, con 400.000 nascite annuali in Italia, molti bambini rischiano di rimanere senza protezione se le regioni non concluderanno le gare per l’acquisto del farmaco.
La Risposta del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha comunicato che il Comitato Nitag ha dato parere positivo per l’inserimento dell’anticorpo monoclonale nel Calendario Vaccinale. Tuttavia, l’aggiornamento del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e l’inclusione nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sono ancora in fase di valutazione. Questo ritardo burocratico potrebbe creare disuguaglianze nell’accesso al farmaco, specialmente nelle regioni in Piano di Rientro, che non possono erogare prestazioni extra-LEA.
Il presidente della Società Italiana di Neonatologia, Luigi Orfeo, ha ribadito l’importanza di rendere la profilassi contro l’RSV un diritto per tutti i neonati, indipendentemente dal luogo di nascita. La prevenzione deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale per evitare disuguaglianze e garantire la protezione di tutti i bambini.
Bullet Executive Summary
Il ritardo nella disponibilità del farmaco Beyfortus per l’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale nei neonati ha causato la riprogrammazione della campagna vaccinale in Toscana e altre regioni italiane. Questo ritardo potrebbe compromettere la protezione di numerosi neonati durante la stagione epidemica, aumentando il rischio di infezioni gravi e ricoveri. Diverse regioni stanno cercando di offrire il farmaco gratuitamente, ma non tutte sono pronte. Il Ministero della Salute sta valutando l’inserimento dell’anticorpo monoclonale nel Calendario Vaccinale e nei LEA per garantire l’accesso equo a tutti i neonati.
La prevenzione delle infezioni respiratorie nei neonati è una questione di vitale importanza. La disponibilità di anticorpi monoclonali come il nirsevimab rappresenta un progresso significativo nella lotta contro il virus respiratorio sinciziale. Tuttavia, è essenziale che queste innovazioni siano accessibili a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro regione di nascita o dalla situazione economica delle loro famiglie. Solo attraverso un impegno collettivo e una pianificazione efficace possiamo garantire una protezione adeguata e ridurre le disuguaglianze nella salute pubblica.