Come stanno cambiando i ruoli nelle farmacie per ottimizzare il tempo dei farmacisti

La recente ricerca condotta dalla SDA Bocconi ha illuminato l’importanza di ridefinire i ruoli all’interno delle farmacie per aumentare l’efficienza e la qualità del servizio offerto. Con l’introduzione di tre nuovi profili di assistente di farmacia – esecutivo, amministrativo e di punto vendita – si punta a liberare il tempo dei farmacisti, permettendo loro di concentrarsi maggiormente sulla consulenza, riconosciuta come un valore aggiunto fondamentale. Questa iniziativa risponde a un’esigenza crescente di ottimizzare le risorse umane in un contesto in cui il tempo medio di interazione al banco è diminuito da sette a tre minuti rispetto al periodo pre-pandemia. La ricerca evidenzia che il 66,7% degli utenti cerca consiglio dal farmacista, e nel 76,5% dei casi, tale consiglio viene accettato, sottolineando l’importanza del ruolo consulenziale del farmacista.

Il Dibattito sulla Figura dell’Assistente di Farmacia

L’introduzione della figura dell’assistente di farmacia ha suscitato un acceso dibattito all’interno del settore. La Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane (FNPI) ha espresso una forte opposizione, definendo la proposta un “pericoloso precedente” che potrebbe minare la qualità del servizio farmaceutico italiano. La professione del farmacista ha subito un’erosione progressiva del proprio ruolo, complici le evoluzioni normative che hanno spostato le competenze dal professionista alla struttura. La pandemia ha ulteriormente ampliato le responsabilità dei farmacisti, senza un adeguato riconoscimento professionale ed economico. La FNPI propone un approccio alternativo che includa la rivalutazione del ruolo professionale del farmacista e un sistema retributivo commisurato alle responsabilità.

La Resistenza delle Parafarmacie e le Proposte Alternative

La resistenza all’introduzione dell’assistente di farmacia è stata particolarmente forte tra le parafarmacie, che vedono in questa figura una minaccia alla professione. Secondo la FNPI, la soluzione non risiede nell’introduzione di figure non specializzate, ma piuttosto nella valorizzazione della professione del farmacista, rendendola più attrattiva attraverso retribuzioni adeguate e un riconoscimento delle competenze. La proposta di istituire l’assistente di farmacia è vista come una risposta semplice a un problema complesso, che rischia di perpetuare una gestione fallimentare di una delle figure professionali più antiche e importanti del sistema sanitario italiano.

Un Nuovo Approccio per il Futuro delle Farmacie

L’introduzione di nuovi profili professionali nelle farmacie rappresenta un’opportunità per ripensare l’organizzazione del lavoro e migliorare l’efficienza del servizio. Tuttavia, è essenziale che tali cambiamenti non compromettano la qualità dell’assistenza farmaceutica. La futura sostenibilità della professione farmaceutica dipenderà dalla capacità di combinare le aspirazioni alla modernizzazione con il mantenimento di standard eccellenti di professionalità e servizio.

Nel contesto dell’innovazione farmaceutica, è cruciale considerare come l’introduzione di nuove figure professionali possa influenzare il business case delle farmacie. Un concetto fondamentale è quello della specializzazione delle competenze, che permette di ottimizzare le risorse umane e migliorare l’efficienza operativa. Questo approccio non solo libera tempo per i farmacisti, ma consente anche di offrire un servizio più personalizzato e di qualità ai clienti.
Un altro aspetto avanzato da considerare è l’integrazione tecnologica nelle farmacie, che può supportare i nuovi profili professionali attraverso strumenti digitali per la gestione delle scorte, l’analisi dei dati e la comunicazione con i clienti. Questo non solo migliora l’efficienza operativa, ma apre anche nuove opportunità per servizi innovativi, come la telemedicina e l’e-commerce.

Riflettendo su questi temi, è evidente che l’evoluzione delle farmacie richiede un equilibrio tra innovazione e tradizione, tra efficienza e qualità del servizio. Solo attraverso un approccio olistico e ben ponderato sarà possibile garantire un futuro sostenibile per la professione farmaceutica.