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- Il consumo di antibiotici in Italia è aumentato del 25% nel 2022 rispetto all'anno precedente.
- In Italia, il 90% del consumo di antibiotici è a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
- La spesa pro capite per antibiotici è quasi il doppio nel Sud (19,1 euro) rispetto al Nord (13,3 euro).
Nel 2022, il consumo di antibiotici in Italia ha registrato un incremento significativo del 25% rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge dal Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2022” pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Il rapporto evidenzia come oltre tre cittadini su dieci abbiano ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta con l’età, raggiungendo il 60% negli over 85.
L’aumento dei consumi è proseguito anche nel primo semestre del 2023, dopo una riduzione osservata nel biennio 2020-2021 a causa delle misure di contenimento per la pandemia da Sars-CoV-2. Il 90% del consumo di antibiotici è a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ed è erogato in assistenza convenzionata, dispensato dalle farmacie territoriali pubbliche e private.
Distribuzione Geografica e Demografica del Consumo di Antibiotici
Il rapporto evidenzia differenze significative tra le diverse regioni e aree geografiche del paese. Il consumo complessivo nazionale è stato di 21,2 DDD (Dosi Definite Die, giornata terapia adulto) per 1000 abitanti die nel 2022. Tuttavia, i livelli di consumo sono superiori al Sud rispetto al Nord, con 24,4 DDD/1000 abitanti die contro 18,7 DDD/1000 abitanti die. La prevalenza d’uso nel Sud è del 43,3%, mentre nel Nord è del 28,9%.
La spesa pro capite per antibiotici è quasi doppia nel Sud rispetto al Nord, con 19,1 euro contro 13,3 euro. Questo è determinato non solo dal maggior consumo di antibiotici, ma anche dal ricorso a farmaci più costosi. Il costo medio per DDD al Sud è di 1,90 euro, superiore a quello del Nord (1,58 euro) e alla media nazionale (1,75 euro).
Consumo di Antibiotici nelle Diverse Fasce di Età
Il consumo di antibiotici varia anche in base alle fasce di età e al genere. Gli uomini mostrano maggiori livelli d’uso nelle fasce di età più estreme, mentre le donne presentano un consumo maggiore tra i 20 e i 69 anni. Nella popolazione pediatrica, i maggiori consumi si concentrano tra i 2 e i 5 anni, con circa un bambino su due che riceve almeno una prescrizione di antibiotici.
Il 76% delle dosi utilizzate è erogato dal Servizio Sanitario Nazionale. Le associazioni di penicilline e inibitori delle beta-lattamasi sono gli antibiotici più utilizzati a livello nazionale, rappresentando circa il 36% dei consumi totali. Nel 2022, il consumo di cefalosporine di terza generazione ha registrato aumenti rilevanti rispetto al 2021, con incrementi del 25%, 39% e 33% rispettivamente.
Antibiotico-Resistenza: Un Problema in Crescita
Il rapporto evidenzia un trend preoccupante nel peggioramento del rapporto tra consumo di antibiotici ad ampio spettro e a spettro ristretto, passato dall’11,0% del 2019 al 13,6% del 2022. Questo indica un importante ricorso a molecole ad ampio spettro, che hanno un maggior impatto sulle resistenze antibiotiche. L’Italia presenta un consumo di antibiotici ad ampio spettro più elevato rispetto ad altri Paesi Europei (13% contro 4%).
Nel contesto ospedaliero, si registra un aumento della proporzione di consumo di antibiotici ad ampio spettro e di ultima linea sul totale consumo ospedaliero, collocando l’Italia al di sopra della media europea (53,9% contro 37,6%).
Bullet Executive Summary
Il rapporto dell’AIFA sul consumo di antibiotici in Italia nel 2022 e nel primo semestre del 2023 evidenzia un incremento significativo del 25% rispetto al 2021. Questo aumento è stato osservato in tutte le fasce di età, con una prevalenza maggiore negli anziani e nei bambini. Le differenze geografiche sono marcate, con un consumo e una spesa pro capite maggiori nel Sud rispetto al Nord. Il rapporto sottolinea anche un preoccupante aumento dell’uso di antibiotici ad ampio spettro, che contribuisce all’incremento delle resistenze antibiotiche.
L’uso eccessivo e inappropriato degli antibiotici è una delle principali cause dell’antibiotico-resistenza, un fenomeno che rappresenta una delle maggiori minacce per la salute pubblica a livello globale. È fondamentale promuovere l’uso responsabile degli antibiotici e implementare strategie efficaci per ridurre il consumo non necessario.
Una nozione base di farmaceutica correlata al tema è l’importanza della prescrizione appropriata degli antibiotici, che deve essere basata su una diagnosi accurata e su linee guida cliniche aggiornate. Una nozione avanzata è l’uso di antibiogrammi, test di laboratorio che determinano la sensibilità di batteri specifici agli antibiotici, per guidare la scelta del trattamento più efficace e ridurre l’uso di antibiotici ad ampio spettro.
In conclusione, il rapporto dell’AIFA ci invita a riflettere sull’importanza di un uso consapevole e responsabile degli antibiotici per preservare la loro efficacia e combattere l’antibiotico-resistenza. È un tema che richiede l’attenzione e la collaborazione di tutti, dai professionisti sanitari ai cittadini, per garantire un futuro in cui gli antibiotici continuino a essere strumenti vitali per la nostra salute.