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Scopri come l’Italia affronta la sfida dell’autosufficienza nei medicinali plasmaderivati nel 2023

Nonostante una raccolta record di plasma, l'Italia si confronta con la crescente domanda di immunoglobuline e la necessità di strategie integrate per la sostenibilità del sistema sanitario.
  • Il 2023 ha visto una crescita record nella raccolta di plasma in Italia, con 880mila chili donati da circa 1,5 milioni di donatori.
  • Nonostante l'aumento della raccolta, l'autosufficienza in materia di plasmaderivati è scesa al 62%, evidenziando un gap dovuto all'aumento della domanda di immunoglobuline, che sono passate da 104 a 108 grammi ogni mille abitanti dal 2022 al 2023.
  • Per affrontare la sfida dell'autosufficienza, è essenziale non solo aumentare la raccolta ma anche razionalizzare la domanda di prodotti plasmaderivati, in particolare le immunoglobuline, attraverso un lavoro coordinato a livello nazionale ed europeo.

Nel corso del 2023, l’Italia ha registrato una crescita record nella raccolta di plasma, raggiungendo i livelli più alti mai visti con 880mila chili di plasma donato da circa 1,5 milioni di donatori. Questo risultato straordinario è stato annunciato durante la seconda edizione di “The Supply of Plasma-derived Medicinal Products in the Future of Europe”, un convegno internazionale dedicato al plasma, patrocinato dal ministero della Salute e organizzato dal Centro nazionale sangue. Nonostante questo traguardo, il paese si trova di fronte a un paradosso: l’autosufficienza in materia di plasmaderivati è scesa al 62%, due punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.

Il calo dell’autosufficienza è principalmente dovuto a un aumento della domanda di immunoglobuline, che sono passate da circa 104 grammi ogni mille abitanti nel 2022 a 108 nel 2023. Sebbene ci sia stato un incremento dell’autosufficienza per l’albumina, un altro importante prodotto derivato dal plasma, questo non è stato sufficiente a compensare la crescente richiesta di immunoglobuline.

La sfida dell’autosufficienza e la risposta del sistema sanitario nazionale

La mancata autosufficienza rappresenta un problema strategico per il sistema sanitario nazionale, come sottolineato da Vincenzo de Angelis, direttore del Centro nazionale sangue. L’Italia, pur essendo autosufficiente nella raccolta di globuli rossi, deve fare affidamento sul mercato internazionale per integrare l’offerta di plasmaderivati, essenziali anche in terapie salvavita.

Per affrontare questa sfida, è necessario non solo aumentare la raccolta di plasma attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte ai potenziali nuovi donatori, ma anche razionalizzare la domanda di prodotti come le immunoglobuline, che trovano sempre più applicazioni terapeutiche. Questo obiettivo richiede un lavoro coordinato con partner italiani ed europei, soprattutto alla luce delle lezioni apprese durante la pandemia di COVID-19, che ha evidenziato i limiti del mercato internazionale nel rispondere a situazioni di emergenza.

Il processo di donazione e produzione di farmaci plasmaderivati

La donazione di plasma avviene attraverso un processo che separa la componente liquida del sangue dalla parte corpuscolata, che viene poi reinfusa nel donatore. Il plasma raccolto viene utilizzato dall’industria farmaceutica per produrre medicinali salvavita, come le immunoglobuline, l’albumina e i fattori della coagulazione. Questi farmaci, una volta prodotti, vengono distribuiti gratuitamente ai pazienti che ne hanno bisogno attraverso le strutture sanitarie regionali e provinciali. Eventuali eccedenze vengono donate a paesi in difficoltà tramite programmi di collaborazione internazionale.

Bullet Executive Summary

Il 2023 ha segnato un anno record per la raccolta di plasma in Italia, evidenziando l’impegno e la generosità dei donatori. Tuttavia, la sfida dell’autosufficienza nei medicinali plasmaderivati rimane aperta, con una particolare attenzione alla crescente domanda di immunoglobuline. La risposta a questa sfida richiede un duplice approccio: aumentare la raccolta e razionalizzare l’uso terapeutico dei plasmaderivati. Questa situazione sottolinea l’importanza di una strategia integrata che coinvolga donatori, sistema sanitario e partner internazionali per garantire la disponibilità di trattamenti salvavita.

Dal punto di vista farmaceutico, il caso del plasma mette in luce la complessità della produzione di farmaci biologici e l’importanza della catena del freddo nel mantenere l’integrità dei prodotti plasmaderivati. Inoltre, riflette l’evoluzione delle applicazioni terapeutiche delle immunoglobuline, che rappresentano un avanzamento significativo nel trattamento di malattie autoimmuni e rare, stimolando una riflessione sulla necessità di bilanciare innovazione, accessibilità e sostenibilità nel settore farmaceutico.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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