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Scoperta rivoluzionaria: lenacapavir contro l’Hiv — Ma il prezzo è un ostacolo insormontabile?

Alla conferenza internazionale sull'Aids, Gilead presenta il lenacapavir, un farmaco promettente per la prevenzione dell'Hiv. Ma il suo costo elevato solleva preoccupazioni sull'accessibilità nei Paesi poveri.
  • 18 mila partecipanti alla conferenza internazionale sull'Aids a Monaco di Baviera.
  • Studio in Sudafrica ha mostrato zero infezioni tra le duemila donne che hanno ricevuto il lenacapavir.
  • 42 mila dollari l'anno è il prezzo fissato da Gilead per il lenacapavir negli Stati Uniti, inaccessibile per molti Paesi a medio reddito.
  • Il lenacapavir potrebbe essere venduto per meno di cento dollari l'anno dai produttori di farmaci generici.
  • Lo scorso anno, 1,3 milioni di persone hanno contratto l'Hiv, un calo del 39% rispetto al 2010.

La 25esima conferenza internazionale sull’Aids è iniziata lunedì a Monaco di Baviera con un richiamo atipico: «Gilead, siete in sala!». Questo appello è stato lanciato da Winnie Byanyima, direttrice esecutiva del Programma internazionale delle Nazioni Unite su Hiv e Aids (Unaids), rivolgendosi alla casa farmaceutica statunitense Gilead. L’azienda detiene il brevetto su un farmaco che potrebbe sconfiggere l’Aids e sarà una delle protagoniste della conferenza. «Avete l’occasione di essere la prima azienda a vincere il premio Nobel. I riconoscimenti non vengono solo dai profitti», ha avvertito Byanyima.

Gilead è sotto i riflettori dei 18 mila partecipanti alla conferenza della International Aids Society grazie al suo farmaco lenacapavir, un anti-retrovirale usato dalle persone sieropositive resistenti ai farmaci tradizionali. La ricerca in Sudafrica ha dimostrato che il lenacapavir è più efficace per la «profilassi pre-esposizione», prevenendo l’infezione nelle persone a rischio. Lo studio, che coinvolge cinquemila donne, ha mostrato che tra le tremila che hanno assunto farmaci autorizzati, si sono verificate 55 infezioni, mentre tra le restanti duemila che hanno ricevuto il lenacapavir, nessuna ha contratto l’Hiv.

Le anticipazioni comunicate dall’azienda richiedono cautela: i ricercatori di Gilead interverranno oggi a Monaco per presentare alla comunità i risultati completi. Altre sperimentazioni in corso, estese anche ai maschi, permetteranno di ottenere dati statistici più solidi. Il lenacapavir ha una caratteristica che potrebbe rivoluzionare la lotta all’Hiv: mentre la profilassi preventiva attuale richiede una somministrazione quotidiana, basta un’iniezione di lenacapavir ogni sei mesi per proteggersi dal virus.

Il Prezzo del Lenacapavir e le Disuguaglianze Globali

Il lenacapavir potrebbe facilitare la prevenzione nei Paesi poveri, dove le strutture sanitarie sono inadeguate e seguire una profilassi quotidiana è difficile. «Persone che temono discriminazioni, come maschi gay e donne trans, potrebbero rivolgersi ai medici due volte l’anno per un’iniezione sicura. Non le ragazze africane che temono lo stigma e la violenza domestica», ha detto Byanyima. «Potremmo avvicinare l’obiettivo di debellare l’Hiv».

Tuttavia, l’obiettivo sanitario si scontra con la ricerca del profitto. Il prezzo fissato dalla Gilead per il lenacapavir negli Stati Uniti è di 42 mila dollari l’anno per l’uso terapeutico, un costo inaccessibile per il 41% dei nuovi contagi che avvengono in paesi a medio reddito come Cina, Brasile e Sudafrica. Le stime mostrano che i produttori di farmaci generici potrebbero venderlo per meno di cento dollari l’anno. «Gilead, tocca a voi», ha detto Byanyima alla conferenza.

Uno studio presentato da Andrew Hill, ricercatore dell’università di Liverpool, ha analizzato la filiera produttiva del lenacapavir. Secondo Hill, senza il brevetto, il prezzo potrebbe scendere a quaranta dollari l’anno. L’Oms e le organizzazioni non governative chiedono all’azienda di metterlo a disposizione dei produttori di generici per permettere alle popolazioni a rischio di accedere al farmaco. Gilead ha dichiarato che è presto per fissare un prezzo per la profilassi preventiva, ma promette di garantire un ampio e sostenibile accesso globale al farmaco.

Progressi e Sfide nella Lotta all’Hiv

La lotta all’Hiv nel mondo continua a fare progressi, ma non alla velocità sperata. Lo scorso anno, 1,3 milioni di persone hanno contratto l’infezione, un calo del 39% rispetto al 2010. Aumentano le persone che ricevono il trattamento antiretrovirale, raggiungendo 30,7 milioni, circa il 75% delle persone sieropositive (era il 47% nel 2010). I decessi sono diminuiti, dimezzati in 15 anni, ma il numero resta elevato: 630 mila all’anno, poco più di uno al minuto.

Il rapporto annuale dell’Unaids, programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids, mette in guardia: le risorse investite nei prossimi anni e la qualità delle politiche saranno cruciali. Il rapporto, intitolato “The Urgency of Now: Aids at a Crossroads”, mostra trend positivi, come la diminuzione delle nuove infezioni tra adolescenti e giovani donne e la riduzione della trasmissione da madre a nascituro grazie al migliore accesso alle terapie. Tuttavia, per la prima volta, sono state registrate più infezioni fuori dall’Africa sub-sahariana, che rimane l’epicentro dell’epidemia.

Non mancano le criticità: i contagi sono ripresi a crescere in alcune regioni (Europa orientale, Asia centrale, America Latina, Medio Oriente e Nord Africa). Inoltre, le diseguaglianze di genere non si attenuano, con le donne, specie in Africa, che restano le principali vittime dell’infezione. Alcune minoranze, come le lavoratrici del sesso, gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e le persone che iniettano droghe, sono vittime di stigma, il che le rende vulnerabili al virus Hiv e contribuisce ad alimentare l’epidemia.

La Situazione dei Bambini e le Nuove Linee Guida per la PEP

Nonostante i progressi per ridurre i casi di Hiv e le morti per Aids tra i bambini, per liberarli dalla malattia entro il 2030 è urgente ampliare i servizi per l’Hiv nei Paesi colpiti dalla pandemia. Questo è l’appello contenuto nel rapporto “Transforming Vision Into Reality” di Unicef e dell’Alleanza globale per porre fine all’Aids nei bambini entro il 2023, lanciata nel 2022 dall’agenzia Onu per l’infanzia e dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Dal rapporto emerge che nel 2023, a livello globale, circa 120mila under 14 sono stati contagiati dal virus dell’Aids e 76mila sono morti, di cui 49mila nei 12 Paesi dell’Alleanza globale. I programmi per interrompere la trasmissione verticale (madre-figlio) dell’Hiv hanno evitato 4 milioni di casi di Hiv tra i bambini di 0-14 anni dal 2000. A livello globale, i nuovi Hiv-positivi under 14 sono diminuiti del 38% dal 2015 e le morti legate all’Aids sono scese del 43%.

Nei Paesi dell’Alleanza globale, molti hanno raggiunto una forte copertura della terapia antiretrovirale a vita nelle donne in gravidanza e allattamento con Hiv: Uganda quasi 100%, Repubblica Unita della Tanzania 98%, Sud Africa 97%, Mozambico e Zambia copertura del 90%, Angola e Kenya l’89%, Zimbabwe l’88% e Costa d’Avorio l’84%. Tuttavia, nonostante i progressi, né il mondo né i Paesi dell’Alleanza globale sono sulla buona strada per raggiungere gli impegni sull’Hiv per bambini e adolescenti, e il ritmo dei progressi nella prevenzione dei nuovi casi di Hiv e delle morti per Aids tra i bambini è rallentato negli ultimi anni.

I tassi di trasmissione verticale rimangono elevati in alcune località, in particolare in Africa occidentale e centrale, superiori al 20% in Nigeria e nella Repubblica Democratica del Congo. Preoccupante è anche il divario di trattamento tra adulti e bambini: solo il 57% dei bambini con Hiv riceve un trattamento salvavita, rispetto al 77% degli adulti. Senza test e cure precoci ed efficaci, l’Hiv rimane una minaccia per la salute e il benessere di bambini e adolescenti, esponendoli al rischio di morte.

Per colmare questo divario terapeutico, è necessario sostenere i governi a diffondere approcci di test innovativi e garantire che i bambini e gli adolescenti colpiti dall’Hiv ricevano trattamento e sostegno. Il rapporto evidenzia anche la “questione femminile”. Nel 2023, ci sono stati 210mila nuovi casi di Hiv a livello globale tra ragazze e donne dai 15 ai 24 anni (130mila nei Paesi dell’Alleanza globale), quattro volte superiori all’obiettivo del 2025, fissato a 50mila.

Bullet Executive Summary

La lotta contro l’Hiv e l’Aids ha fatto significativi progressi negli ultimi anni, ma rimangono molte sfide da affrontare. La scoperta del lenacapavir come farmaco rivoluzionario per la profilassi pre-esposizione rappresenta una svolta potenziale nella prevenzione dell’Hiv, ma il suo costo elevato pone seri problemi di accessibilità, soprattutto nei Paesi a medio e basso reddito. La conferenza internazionale sull’Aids ha messo in evidenza la necessità di un accesso equo ai farmaci, sottolineando l’importanza di bilanciare il profitto aziendale con la responsabilità sociale.

La situazione globale dell’Hiv mostra trend positivi, con una diminuzione delle nuove infezioni e dei decessi, ma persistono diseguaglianze di genere e stigma che rendono alcune popolazioni particolarmente vulnerabili. I bambini e gli adolescenti continuano a essere colpiti in modo sproporzionato, e l’accesso alle terapie salvavita rimane inadeguato per molti di loro.

Le nuove linee guida dell’Oms per la profilassi post-esposizione (PEP) rappresentano un passo avanti nella prevenzione dell’Hiv, promuovendo un accesso più ampio e tempestivo ai trattamenti. Queste linee guida sottolineano l’importanza della distribuzione basata sulla comunità e della condivisione dei compiti per ridurre le barriere e lo stigma associato alla ricerca di servizi di prevenzione.

In conclusione, la lotta contro l’Hiv e l’Aids richiede un impegno continuo e concertato da parte di governi, organizzazioni internazionali, aziende farmaceutiche e comunità locali. Solo attraverso un approccio integrato e inclusivo sarà possibile raggiungere l’obiettivo di debellare l’Hiv entro il 2030. La scoperta di nuovi farmaci come il lenacapavir offre speranza, ma è essenziale garantire che questi trattamenti siano accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla loro situazione economica o geografica.

*Nozione base di farmaceutica correlata al tema: La profilassi pre-esposizione (PrEP) è una strategia preventiva che prevede l’assunzione di farmaci antiretrovirali da parte di persone non infette ma a rischio di contrarre l’Hiv, per ridurre la probabilità di infezione.

Nozione avanzata di farmaceutica correlata al tema:* La farmacocinetica del lenacapavir, con la sua somministrazione semestrale, rappresenta un’innovazione significativa rispetto ai regimi giornalieri tradizionali, migliorando l’aderenza al trattamento e riducendo il rischio di fallimento terapeutico dovuto a dimenticanze o difficoltà logistiche.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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