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- La collaborazione tra le istituzioni sanitarie ha portato alla promozione di un approccio integrato alla vaccinazione, rappresentando un passo fondamentale verso la protezione dei pazienti oncologici ad alto rischio.
- Il rischio di infezione da Herpes Zoster nei pazienti oncologici sale del 40% a causa della compromissione del sistema immunitario.
- I nuovi vaccini sono in grado di proteggere fino al 97% dal virus della varicella zoster, evidenziando l'importanza della ricerca e dello sviluppo di vaccini efficaci e mirati per i pazienti oncologici.
La giornata di confronto e approfondimento scientifico, denominata “Brainstorming: Vaccini e dintorni”, si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Ospedale Monaldi, sotto l’egida dell’Azienda Ospedaliera dei Colli in collaborazione con la Rete Oncologica Campana. L’evento, guidato dai responsabili scientifici, il dottor Vincenzo Montesarchio, direttore della UOC Oncologia dell’AO dei Colli, e il dottor Sandro Pignata, coordinatore della Rete Oncologica Campana, ha mirato a sensibilizzare e promuovere la vaccinazione come pratica di buona salute tra i pazienti oncologici. La giornata è stata fortemente voluta dai direttori generali dell’AO dei Colli, Anna Iervolino e IRRCS Istituto Nazionale Tumori – Fondazione Pascale, Attilio Bianchi, per discutere e confrontarsi sul documento tecnico elaborato dalla ROC sul programma vaccinale per i pazienti affetti da patologie tumorali. Questo documento, approvato dalla Regione, mira ad ampliare la diffusione di vaccini fortemente consigliati, come quello anti Herpes Zoster, patologia che può rappresentare una condizione estremamente invalidante per i pazienti fragili.
L’Importanza delle Vaccinazioni nei Pazienti Oncologici
Il Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Francesco Perrone, ha sottolineato l’importanza di implementare le vaccinazioni nei malati oncologici e nei loro caregiver. “Un contrasto efficace del cancro passa anche dalle immunizzazioni anti Sars Co V2, anti-influenzale, anti-pneumococcica e anti Herpes Zoster”, ha affermato Perrone. Questi vaccini, gratuiti per i pazienti colpiti da tumore solido, sono sicuri, poco invasivi e offrono grandi vantaggi. In particolare, il rischio di infezione da Herpes Zoster sale del 40% nei pazienti oncologici, a causa della compromissione del sistema immunitario indotta sia dalla patologia che dai trattamenti, come la chemioterapia e gli immunoterapici. I nuovi vaccini sono in grado di proteggere fino al 97% dal virus della varicella zoster.
La Strategia della Rete Oncologica Campana e il Ruolo dell’Oncologo
La Rete Oncologica Campana si è fatta promotrice di un documento che ha l’obiettivo di uniformare l’accesso alle vaccinazioni, attraverso l’integrazione di tutte le strutture organizzative. “Spetta sempre di più all’oncologo la responsabilità di raccomandare le diverse vaccinazioni ai pazienti e promuoverne la somministrazione”, afferma Sandro Pignata, Responsabile Scientifico della Rete. Vincenzo Montesarchio, Direttore dell’UOC Oncologia Ospedale Monaldi AORN dei Colli di Napoli, aggiunge che è fondamentale sensibilizzare malati, famigliari e caregiver verso l’importanza della prevenzione vaccinale.
Bullet Executive Summary
La giornata di confronto al Monaldi ha messo in luce l’importanza cruciale delle vaccinazioni nei pazienti oncologici, un tema di rilevanza nel panorama della farmaceutica moderna data la vulnerabilità di questi pazienti a infezioni potenzialmente pericolose come l’Herpes Zoster. La collaborazione tra le istituzioni sanitarie e la promozione di un approccio integrato alla vaccinazione rappresentano passi fondamentali verso la protezione di questa popolazione ad alto rischio. Dal punto di vista farmaceutico, la nozione base correlata a questo tema è l’importanza dei vaccini come strumento di prevenzione primaria per ridurre l’incidenza delle infezioni nei pazienti immunocompromessi. A un livello più avanzato, la ricerca e lo sviluppo di vaccini sempre più efficaci e mirati per i pazienti oncologici rappresentano una frontiera cruciale per migliorare la qualità della vita e ridurre le complicanze in questo gruppo di pazienti. La riflessione personale che emerge è la necessità di una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva sia da parte dei professionisti sanitari che della popolazione generale nell’adozione di strategie preventive, come la vaccinazione, per affrontare le sfide poste dalle malattie infettive in contesti di fragilità come l’oncologia.