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- Studio SdaBocconi: welfare aumenta la produttività e il benessere.
- Solo il 45% delle aziende offre sanità integrativa ai dipendenti.
- Nel 2023, i fondi hanno erogato oltre 3 miliardi di euro.
- Soltanto 8 milioni di lavoratori sono affiliati ai fondi sanitari.
Lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale: un’analisi critica
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano è alle prese con problematiche di rilievo, come emerge da recenti analisi. Due documenti fondamentali, i “Voti” del Ministero della Salute e il 7° Report della Fondazione Gimbe, delineano una situazione complessa. I “Voti” forniscono un quadro generale dello stato attuale dell’assistenza sanitaria nelle 21 regioni italiane, basandosi su 24 indicatori che sorvegliano la qualità e la quantità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il Rapporto Gimbe, al contrario, propone un piano di rilancio del SSN strutturato in 13 punti, concentrandosi su riorganizzazione, investimenti e diminuzione delle iniquità.
Le graduatorie regionali manifestano divergenze notevoli, con le regioni settentrionali che tendono a occupare le posizioni più alte e quelle meridionali che si trovano in fondo alla lista. La Puglia, ad esempio, si posiziona in una posizione intermedia, con punteggi che oscillano tra 85/100 per l’assistenza ospedaliera e 69/100 per l’assistenza di base. I punti critici individuati includono l’assistenza medica di base e la prevenzione, aree che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini.
Il Rapporto Gimbe suggerisce un approccio in due fasi: una prima fase di riorganizzazione per eliminare gli sprechi e le inefficienze, seguita da una fase di investimento per incrementare i finanziamenti pubblici e ridurre le disuguaglianze. Viene sottolineata l’importanza di una “sana integrazione pubblico-privato”, in particolare nella prevenzione, e della trasformazione digitale per migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari e l’efficienza del SSN.
L’ascesa del welfare sanitario aziendale
In questo scenario, le piattaforme di welfare sanitario aziendale emergono come una soluzione innovativa. Queste piattaforme offrono servizi di base e di prevenzione anticipatamente pagati dalle imprese per i propri dipendenti, senza implicazioni fiscali, rientrando nel contesto dei fringe benefit. Questo approccio consente alle aziende di attrarre e trattenere talenti, migliorando allo stesso tempo il clima aziendale e la produttività. *Uno studio di SdaBocconi ha messo in luce come le società che destinano risorse al welfare migliorino l’ambiente di lavoro e accrescano la produttività, grazie al benessere psicofisico migliorato dei dipendenti e all’incremento del loro potere d’acquisto. I dipendenti possono accedere a servizi gratuiti come assistenza sanitaria online, check-up, visite psicologiche e nutrizionali, test del DNA e prenotazioni tramite app. Inoltre, possono usufruire di sconti su prodotti e servizi sanitari non ricorrenti.
Le imprese del settore sanitario possono beneficiare di questa tendenza, proponendosi come fornitori convenzionati e incrementando i propri fatturati. Un chiaro esempio della sinergia esistente è la collaborazione fra Fidit e You Healthy, che si traduce in benefici per la salute dei lavoratori e nuove chance commerciali per le aziende aderenti.
Sanità integrativa: un’opportunità in crescita
L’affermazione della sanità integrativa si sta manifestando come un fenomeno sempre più rilevante all’interno del contesto del welfare aziendale in Italia. Secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio Sanità attraverso Nomisma per conto di UniSalute, risulta che il 75% della forza lavoro ambisce a usufruire d’assistenza sanitaria complementare; tuttavia, soltanto il 45% delle aziende è realmente propensa a offrire tale opportunità. Questa discrepanza segnala un’accresciuta consapevolezza sui benefici legati alla sanità integrativa fra i dipendenti e una risposta aziendale ancora insufficiente. Al momento, si stima che circa 16 milioni dei lavoratori abbiano aderito a uno degli oltre 324 fondi dedicati alla salute nel Paese. Nel corso dell’anno 2023, tali fondi hanno provveduto a fornire prestazioni per un valore complessivo superiore ai 3 miliardi di euro, registrando così un incremento notevole rispetto agli esercizi passati. L’introduzione o l’adesione ai programmi inclusivi nella sanità integrativa comporta diversi benefici tanto per chi lavora quanto per le società stesse; ciò include minori tempistiche nell’accesso alle cure mediche ed una diminuzione dei periodi d’attesa associati all’assistenza sanitaria classica, con garanzia su prestazioni talvolta non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Nonostante i vantaggi palesi, la diffusione dell’offerta di assistenza sanitaria complementare in Italia incontra diverse difficoltà, tra cui l’evasione dei contributi dovuti.* Nonostante il fatto che 15 milioni di lavoratori abbiano accesso alla sanità integrativa mediante i contratti collettivi, soltanto 8 milioni, a conti fatti, sono effettivamente affiliati ai fondi sanitari. È fondamentale affrontare tale situazione attraverso misure normative adeguate e incrementare la consapevolezza tra le imprese sull’importanza di onorare gli obblighi previsti dai contratti.
Verso un sistema sanitario più equo e sostenibile: una visione integrata
Il sistema sanitario italiano si appresta a evolversi verso una configurazione sinergica in cui il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il welfare sanitario aziendale e la sanità integrativa si interconnettono per garantire ai cittadini una copertura sanitaria più estesa e personalizzata. Fattori determinanti in questa trasformazione includono la spinta verso la digitalizzazione, l’alleanza tra settore pubblico e privato e una crescente presa di coscienza sui vantaggi offerti dal welfare delle aziende.
È essenziale che le organizzazioni imprenditoriali vedano nella sanità integrativa non solo una spesa necessaria, ma piuttosto un’opportunità strategica investita nel patrimonio umano dell’azienda; ciò potrebbe tradursi in maggiore soddisfazione tra i dipendenti, minore tasso di assenze dal lavoro ed incremento della produttività complessiva. In tale scenario evolutivo, è compito delle associazioni professionali insieme agli enti pubblici facilitare l’accesso a conoscenze utili, assistenza concreta ed agevolazioni affinché queste politiche possano essere integrate dalle aziende stesse.
Innovazione e Sostenibilità: Il Futuro del Welfare Sanitario
Il panorama del welfare sanitario italiano sta vivendo una trasformazione epocale, sospinto da una crescente consapevolezza dell’importanza della salute e del benessere nel contesto lavorativo. L’integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale, il welfare aziendale e la sanità integrativa rappresenta una risposta innovativa alle sfide attuali, offrendo una copertura più ampia e personalizzata ai cittadini. Questa sinergia non solo migliora la qualità della vita dei lavoratori, ma si traduce anche in vantaggi competitivi per le imprese, che possono attrarre e trattenere talenti, ridurre l’assenteismo e aumentare la produttività. Una nozione base di innovazione farmaceutica e business case farmaceutiche in questo contesto è la “value-based healthcare”, un approccio che mira a massimizzare il valore delle cure sanitarie, concentrandosi sui risultati per il paziente e sull’efficienza dei costi. Le piattaforme di welfare sanitario aziendale e i fondi di sanità integrativa possono svolgere un ruolo chiave nell’implementazione di questo modello, offrendo servizi personalizzati e monitorando i risultati per garantire un impatto positivo sulla salute dei lavoratori.
Un concetto più avanzato è quello della “precision medicine”, che utilizza informazioni genetiche, ambientali e sullo stile di vita per personalizzare le cure e prevenire le malattie. Le aziende farmaceutiche stanno investendo sempre più in questo settore, sviluppando terapie mirate e strumenti diagnostici avanzati. L’integrazione di queste innovazioni nel welfare sanitario aziendale potrebbe portare a una prevenzione più efficace e a cure più personalizzate, migliorando la salute e il benessere dei lavoratori.
Riflettiamo: in un mondo in cui il capitale umano è sempre più prezioso, investire nella salute dei dipendenti non è solo un atto di responsabilità sociale, ma una strategia vincente per costruire un futuro più sano e prospero per tutti.