Come la lingua blu sta trasformando il settore zootecnico in Italia

La malattia infettiva nota come Lingua Blu continua a rappresentare una sfida significativa per il settore zootecnico italiano. Dopo una prima comparsa nei primi anni 2000, il virus ha riaffiorato con forza nel 2014 e ha mostrato un incremento preoccupante nel 2024. La Sardegna emerge come la regione più colpita, con 2.187 focolai accertati. Piemonte e Lombardia risultano anch’esse significativamente impattate. La malattia ha causato la morte di oltre 20.000 ovini, 26 bovini e 68 caprini, secondo il Bollettino Epidemiologico Nazionale. L’epidemia ha colpito duramente anche la Calabria, con un numero significativo di focolai registrati, in particolare nelle aree di Isola di Capo Rizzuto e Cutro.

Strategie di Contenimento e Vaccinazione

In risposta all’emergenza, la Regione Sardegna ha reso disponibile una fornitura di vaccini per il sierotipo 8 della Lingua Blu, un passo essenziale per consentire la movimentazione del bestiame. La vaccinazione primaria prevede la somministrazione di due dosi con un intervallo di 3-4 settimane, e i capi devono essere vaccinati da almeno 10 giorni dalla seconda dose per garantire l’efficacia del vaccino. Tuttavia, il ritardo nella disponibilità dei vaccini ha rappresentato una sfida ulteriore per gli allevatori, già provati da condizioni climatiche avverse e costi elevati per l’alimentazione degli animali.

Interventi Regionali e Misure di Prevenzione

La Regione Calabria, sotto la guida del presidente Occhiuto, ha implementato una serie di misure per arginare la diffusione del virus. Tra queste, la disinfestazione degli ovili e campagne di sensibilizzazione per la vaccinazione dei capi. Inoltre, sono stati previsti incentivi per gli allevatori colpiti, con l’obiettivo di ricostituire le greggi e risarcire i danni subiti. La situazione è monitorata costantemente attraverso incontri periodici tra le autorità regionali e i tecnici del Dipartimento Salute.

Una Sfida Continua: Il Futuro della Lotta alla Lingua Blu

Nonostante gli sforzi, la battaglia contro la Lingua Blu è tutt’altro che conclusa. La mancanza di vaccini per il sierotipo 3 rappresenta una preoccupazione persistente, poiché le movimentazioni verso territori non colpiti sono subordinate all’esito favorevole del test PCR. La situazione epidemiologica richiede un’attenzione costante e un coordinamento efficace tra le regioni colpite per prevenire ulteriori focolai e proteggere il patrimonio zootecnico nazionale.

In conclusione, la Lingua Blu è un esempio emblematico di come le malattie infettive possano impattare gravemente sull’economia agricola e sulla sicurezza alimentare. La vaccinazione rappresenta una delle strategie più efficaci per il controllo delle malattie infettive negli animali. Tuttavia, la sua efficacia dipende da una pianificazione tempestiva e da una distribuzione efficiente. La capacità di risposta delle istituzioni e la collaborazione tra le diverse regioni sono cruciali per affrontare le sfide future. In un contesto così complesso, è fondamentale che le autorità sanitarie e gli allevatori lavorino insieme per garantire la salute degli animali e la sostenibilità del settore zootecnico.