Emergenza sanitaria: il ritorno del mpox minaccia la Repubblica Democratica del Congo

Il 14 agosto 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato nuovamente il virus Mpox un’emergenza sanitaria internazionale, a seguito di un significativo aumento dei casi nella Repubblica Democratica del Congo. Questo annuncio ha attirato l’attenzione globale, evidenziando l’urgenza di affrontare una malattia che, sebbene meno letale del vaiolo, rappresenta una minaccia crescente, soprattutto in Africa.

La situazione nella Repubblica Democratica del Congo è particolarmente preoccupante, con oltre 14.000 casi segnalati dall’inizio dell’anno e più di 500 decessi. La nuova variante del virus, nota come Clade 1b, sembra essere più contagiosa e pericolosa rispetto alle precedenti, colpendo in particolare bambini e adolescenti. Questo ha portato a un aumento delle misure di prevenzione e alla necessità di una risposta sanitaria coordinata a livello internazionale.

La risposta della comunità internazionale

In risposta all’emergenza, l’azienda farmaceutica danese Bavarian Nordic ha annunciato la donazione di circa 40.000 dosi del proprio vaccino contro il Mpox alla Repubblica Democratica del Congo. Questo vaccino, noto come Imvanex in Europa e Jynneos negli Stati Uniti, è considerato il più promettente per prevenire la malattia. L’Unione Europea ha inoltre impegnato oltre 200.000 dosi da donare ai paesi africani più colpiti.

La Bavarian Nordic ha la capacità di produrre fino a 2 milioni di dosi entro la fine dell’anno e prevede di raggiungere una capacità produttiva di 10 milioni di dosi entro il 2025. Questo sforzo produttivo è cruciale per rispondere alla domanda crescente, soprattutto nei paesi africani dove l’epidemia è più diffusa.

Prevenzione e controllo del virus

La prevenzione è fondamentale per contenere la diffusione del Mpox. Il Ministero della Salute ha emesso una circolare che sconsiglia ai viaggiatori di partecipare a eventi con assembramenti nei paesi con focolai confermati del virus. In particolare, si raccomanda di sensibilizzare i viaggiatori diretti in questi paesi sui rischi di contrarre la malattia e di fornire loro informazioni pertinenti per proteggere sé stessi e gli altri.

Il virus Mpox, appartenente al genere Orthopoxvirus, è strettamente correlato al vaiolo. La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee, rapporti sessuali e oggetti contaminati. È possibile anche la trasmissione da madre a feto attraverso la placenta. I sintomi includono febbre, cefalea, dolori muscolari, linfonodi ingrossati e eruzioni cutanee che possono evolvere in vescicole e pustole.

La situazione globale e le misure adottate

La diffusione del Mpox non è limitata all’Africa. Negli ultimi sei mesi, sono stati segnalati casi anche nelle Americhe e in Europa. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati registrati 128 nuovi casi a giugno 2024. In Europa, la situazione è più contenuta, con 685 casi segnalati in 20 paesi dell’UE/SEE nel 2024.

In Italia, dal primo gennaio all’8 agosto 2024, sono stati segnalati 65 casi confermati, tutti riferiti a infezioni avvenute nel 2023 e nei primi mesi del 2024. Nonostante l’aumento dei casi, la situazione è sotto controllo grazie a test, farmaci e vaccini disponibili.

Bullet Executive Summary

La recente dichiarazione dell’OMS sull’emergenza sanitaria internazionale per il Mpox ha messo in luce l’importanza della prevenzione e della risposta coordinata a livello globale. La Bavarian Nordic, con il suo vaccino Imvanex, sta giocando un ruolo cruciale nella lotta contro questa malattia, soprattutto in Africa. La prevenzione, attraverso la sensibilizzazione dei viaggiatori e la vaccinazione delle persone a rischio, è fondamentale per contenere la diffusione del virus.

*Nozione base di farmaceutica: I vaccini sono strumenti essenziali per prevenire malattie infettive. La loro efficacia dipende dalla capacità di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere il patogeno specifico.

Nozione avanzata di farmaceutica*: La produzione di vaccini di terza generazione, come l’MVA-BN, comporta l’utilizzo di virus modificati per essere meno virulenti e incapaci di replicarsi nelle cellule umane. Questo approccio aumenta la sicurezza del vaccino, riducendo il rischio di effetti collaterali gravi.

In conclusione, la lotta contro il Mpox richiede un impegno globale e una risposta coordinata. La prevenzione, la vaccinazione e la sensibilizzazione sono strumenti fondamentali per proteggere le popolazioni a rischio e contenere la diffusione del virus. La collaborazione internazionale e l’innovazione farmaceutica sono essenziali per affrontare le sfide sanitarie del nostro tempo.