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- La ricerca ha coinvolto 20 paesi europei e ha incluso circa 3600 persone in Italia.
- Significativa variabilità nella copertura vaccinale contro HBV e HPV nelle carceri europee.
- Dieci raccomandazioni per migliorare le strategie vaccinali contro il cancro in ambito carcerario, con attenzione a adolescenti e giovani adulti.
Un recente studio guidato dal Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, in collaborazione con partner internazionali, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Regional Health – Europe. Il lavoro, intitolato “Cancer-preventing vaccination programs in prison: promoting health equity in Europe”, è stato coordinato dalla dottoressa Lara Tavoschi e dai suoi coautori e coautrici. Questo studio mette in luce il ruolo cruciale delle vaccinazioni contro il virus dell’epatite B (HBV) e il papilloma virus (HPV) nella popolazione carceraria, con l’obiettivo di promuovere l’equità sanitaria e prevenire il cancro.
Il Progetto RISE-Vac e la Partecipazione Italiana
La ricerca è parte del progetto RISE-Vac, co-finanziato dal terzo programma per la salute dell’Unione Europea, e ha coinvolto 20 paesi europei. In Italia, lo studio ha incluso quattro istituti penitenziari: la casa circondariale di Milano San Vittore, l’istituto penale per minorenni di Milano “Beccaria”, il carcere di Bollate e la casa di reclusione di Opera. Complessivamente, sono state coinvolte circa 3600 persone, nonostante la capacità ospitativa complessiva sia inferiore ai 3000 posti.
Variabilità nella Copertura dei Servizi Vaccinali
L’analisi ha rivelato una significativa variabilità a livello europeo nella disponibilità e nella copertura dei servizi vaccinali. In Italia, la vaccinazione contro il virus dell’epatite B è offerta, ma non sono disponibili dati specifici sulla realizzazione e sui benefici della vaccinazione contro il papilloma virus. Questo ha portato all’emergere di dieci raccomandazioni per migliorare le strategie vaccinali contro il cancro in ambito carcerario.
Raccomandazioni e Principi di Equità Sanitaria
Tra le raccomandazioni principali, vi è la richiesta di inclusione delle popolazioni carcerarie nelle strategie di vaccinazione nazionali e internazionali, in linea con il principio di “equivalenza delle cure” delle Nelson Mandela Rules. È stata inoltre sottolineata la necessità di espandere i programmi di vaccinazione contro HBV e HPV a tutte le persone incarcerate, con particolare attenzione agli adolescenti e ai giovani adulti, utilizzando approcci neutri rispetto al genere.
Secondo la dottoressa Lara Tavoschi, le vaccinazioni dovrebbero far parte di un pacchetto ampio di servizi di salute sessuale e di riduzione del danno, che includa lo screening per altre infezioni sessualmente trasmissibili e il follow-up delle cure post-rilascio. La ricerca fornisce prove a sostegno dell’implementazione di programmi di vaccinazione che non lascino indietro nessuno, a beneficio dell’intera popolazione. Affrontando le esigenze sanitarie delle persone in carcere, questi programmi possono contribuire alla prevenzione del cancro e al miglioramento della salute pubblica in Europa.
Bullet Executive Summary
In conclusione, lo studio condotto dall’Università di Pisa e dai suoi partner internazionali evidenzia l’importanza di non lasciare indietro nessuno nelle strategie di vaccinazione contro il cancro, specialmente nelle popolazioni carcerarie. La ricerca sottolinea come l’inclusione di queste popolazioni possa non solo promuovere l’equità sanitaria, ma anche contribuire significativamente alla prevenzione del cancro e al miglioramento della salute pubblica in Europa.
Una nozione base di farmaceutica correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della vaccinazione come strumento di prevenzione primaria. Le vaccinazioni sono fondamentali per prevenire malattie infettive che possono portare a complicazioni gravi, inclusi alcuni tipi di cancro.
Una nozione avanzata di farmaceutica applicabile al tema dell’articolo riguarda l’implementazione di programmi di vaccinazione in popolazioni vulnerabili. Questo richiede un approccio multidisciplinare che integri la farmacologia, la medicina preventiva e la politica sanitaria per garantire che le vaccinazioni siano accessibili e efficaci per tutti, indipendentemente dal loro stato di detenzione.
- Sito del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Università di Pisa, partner del progetto RISE-Vac
- Sito ufficiale dell'Unione Europea, pagina del progetto RISE-Vac, fonte del finanziamento e delle attività di ricerca
- Programma UE per la salute 2021-2027, finanziamento del progetto RISE-Vac
- Sito ufficiale dell'Agenzia esecutiva per la salute e la digitale dell'Unione Europea, dove sono disponibili informazioni sul progetto RISE-Vac e sui progetti per aumentare la copertura vaccinale in Europa