Scoperta shock: H5N1 trovato nel latte crudo e nei bovini

L’influenza aviaria, causata dal virus H5N1, continua a rappresentare una minaccia significativa per la salute pubblica globale. Recentemente, gli Stati Uniti e diversi Paesi europei hanno iniziato a considerare la vaccinazione per i lavoratori esposti a questo virus, in particolare coloro che operano negli allevamenti avicoli e nei macelli. Questa misura preventiva è stata discussa in risposta all’aumento dei casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli animali e alla scoperta di infezioni umane.

Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti, il rischio attuale per la popolazione generale è basso, ma le persone esposte ad animali infetti o a materiali contaminati, come il latte crudo, corrono un rischio maggiore. Il CDC ha sottolineato l’importanza di un approccio “One Health”, che considera la salute umana, animale e ambientale, per mitigare i rischi per la salute pubblica.

Contaminazione di Bovini e Latte Crudo

Un recente rapporto del CDC ha rivelato che il virus H5N1 è stato trovato nei tessuti muscolari di una mucca da latte infetta e nel latte crudo, che ha causato malattie in alcuni topi da laboratorio. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza del consumo di latte crudo e carne bovina. Sebbene la carne contaminata non sia entrata nella catena alimentare, il latte crudo contaminato ha dimostrato di essere pericoloso.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha confermato che la carne bovina proveniente da mucche infette non è stata commercializzata per il consumo umano. Tuttavia, il latte crudo contaminato ha causato la morte di alcuni gatti e ha mostrato gravi sintomi neurologici. La Food and Drug Administration (FDA) ha trovato tracce del virus nel 20% dei prodotti lattiero-caseari nei supermercati a livello nazionale, ma non ha rilevato segni di virus infettivo nei campioni di latte pastorizzato.

Studi su Latte Crudo e Virus H5N1

Gli studi condotti dall’Università del Wisconsin-Madison e dal Texas A&M Veterinary Medical Diagnostic Laboratory, finanziati dal National Institutes of Health (NIH), hanno dimostrato che il consumo di latte crudo rappresenta un rischio di infezione da H5N1. I topi alimentati con latte crudo contaminato hanno mostrato livelli elevati di virus negli organi respiratori e livelli bassi in altri organi vitali. Questi risultati sono coerenti con le infezioni da H5N1 osservate in altri mammiferi.

Gli esperimenti hanno anche esaminato le temperature e i tempi necessari per inattivare il virus H5N1 nel latte crudo. A 63 gradi Celsius per 5-30 minuti, il virus è stato completamente inattivato. Tuttavia, a 72 gradi Celsius, i livelli di virus sono diminuiti ma non sono stati completamente eliminati dopo 15-20 secondi. Inoltre, il virus nel latte crudo refrigerato a 4 gradi Celsius è rimasto infettivo per settimane, suggerendo che la refrigerazione non è sufficiente per uccidere il virus.

Il Ruolo dei “Virus Hunters” a New York

A New York, un progetto innovativo coinvolge i cittadini nel monitoraggio della presenza del virus dell’influenza aviaria negli uccelli selvatici. I “Virus Hunters” sono volontari, spesso studenti delle scuole superiori, che raccolgono campioni di feci di uccelli nei parchi e negli spazi verdi della città. Questo progetto, avviato dai ricercatori di Virologia dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai in collaborazione con l’associazione BioBus, mira a rilevare precocemente la presenza del virus e a prevenire potenziali epidemie.

I risultati del monitoraggio hanno rivelato la presenza del virus H5N1 in quattro specie di uccelli selvatici a New York. Sebbene non ci siano stati casi di infezione umana, il monitoraggio continuo è essenziale per prevenire la diffusione del virus in una città densamente popolata come New York.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’influenza aviaria H5N1 rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica, con implicazioni significative per la sicurezza alimentare e la prevenzione delle malattie. La vaccinazione dei lavoratori esposti, il monitoraggio rigoroso degli animali e dei prodotti alimentari, e la partecipazione attiva dei cittadini sono strategie cruciali per mitigare i rischi. La pastorizzazione del latte e la cottura adeguata della carne rimangono misure fondamentali per garantire la sicurezza alimentare.

Nozione base di farmaceutica: La pastorizzazione è un processo termico utilizzato per uccidere i patogeni nei prodotti alimentari, come il latte, senza alterarne significativamente il gusto o il valore nutrizionale.

Nozione avanzata di farmaceutica: La sorveglianza epidemiologica e il monitoraggio dei patogeni zoonotici, come il virus H5N1, sono essenziali per prevenire pandemie. L’approccio “One Health” integra la salute umana, animale e ambientale per affrontare le minacce alla salute pubblica in modo olistico.

Riflettendo su queste informazioni, è chiaro che la collaborazione tra scienza, industria e cittadini è fondamentale per proteggere la salute pubblica e prevenire future pandemie.