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- Presenza del virus H5N1 nelle acque reflue di 9 città del Texas tra il 4 marzo e il 25 aprile 2024
- Tracce del virus trovate nel 40% dei campioni di prodotti lattiero-caseari commerciali testati in 10 stati
- L'origine del virus potrebbe essere aviaria o bovina, aumentando i rischi di diffusione tra diverse specie
Recenti analisi condotte negli Stati Uniti hanno rivelato la presenza del virus dell’influenza aviaria H5N1 nelle acque reflue di nove città del Texas, tra il 4 marzo e il 25 aprile 2024. Questo rilevamento ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla diffusione del virus tra i bovini da latte, suggerendo che gli animali potrebbero essere asintomatici. La scoperta è stata effettuata dai ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston, che hanno individuato tracce del virus nelle acque reflue, indicando una possibile origine aviaria o bovina.
Parallelamente, test preliminari hanno mostrato la presenza del virus H5N1 anche nel latte crudo. Tuttavia, la pastorizzazione del latte è stata confermata come efficace nel neutralizzare il virus, riducendo così il rischio di trasmissione agli esseri umani. Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha rassicurato la popolazione affermando che non vi è motivo di temere una diffusione del virus tra gli esseri umani, purché si consumi latte pastorizzato.
Monitoraggio e Controlli
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti hanno avviato una campagna di monitoraggio delle acque reflue per individuare segni del virus H5N1. Questo monitoraggio è stato esteso a circa 600 strutture negli Stati Uniti, che riportano dati sulla presenza del virus dell’influenza A nelle acque reflue. Secondo Amy Kirby, responsabile del team delle acque reflue del CDC, l’analisi del genoma nelle acque reflue suggerisce che l’origine del virus potrebbe essere aviaria o bovina, ma non è possibile escludere altre potenziali fonti, inclusi gli esseri umani.
Un recente studio condotto su 150 prodotti lattiero-caseari commerciali provenienti da impianti di lavorazione in 10 stati degli USA ha rilevato RNA virale nel 40% dei campioni analizzati. Questo dato indica una tendenza all’epidemia tra i bovini da latte, ma le autorità rassicurano che la presenza di frammenti genetici virali non rappresenta un rischio per la salute umana, poiché la pastorizzazione del latte è in grado di neutralizzare il virus.
Preoccupazioni e Rischi per la Salute Pubblica
La crescente presenza del virus H5N1 negli animali domestici solleva preoccupazioni riguardo all’adattamento virale agli esseri umani, in particolare alle persone immunologicamente fragili. Secondo Massimo Ciccozzi, ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologica Molecolare all’Università Campus Bio-Medico di Roma, i dati mostrano che il virus può fare un salto di specie tra mucche e uccelli, e potrebbe diffondersi in ampi territori. Negli Stati Uniti, il virus H5N1 ha colpito diverse specie, tra cui delfini, puzzole e orsi, evidenziando una diffusione senza precedenti tra i mammiferi.
Secondo Ron Fouchier, virologo dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam, una singola mucca può ospitare diversi tipi di virus influenzali, che potrebbero scambiare materiale genetico per generare un ceppo in grado di infettare facilmente l’uomo. Michael Worobey, biologo evoluzionista dell’Università dell’Arizona a Tucson, ha sottolineato che la combinazione sbagliata di segmenti genetici e mutazioni potrebbe portare a nuove varianti pericolose per la nostra specie.
Misure di Prevenzione e Preparazione
Le autorità sanitarie americane stanno lavorando per circoscrivere la reale entità dell’epidemia. L’aviaria nei bovini provoca sintomi banali o infezioni asintomatiche, rendendo difficile identificare tutte le mandrie coinvolte. Non sempre gli allevatori americani si sono rivelati collaborativi, complicando il lavoro degli epidemiologi. Analisi a campione sul latte nei supermercati hanno rivelato una contaminazione diffusa da particelle virali di H5N1, dimostrando una circolazione del virus negli allevamenti superiore a quella certificata dai test sugli animali.
Un’altra forma di monitoraggio indiretto è lo studio delle acque reflue delle città, che si concentrano sui virus espulsi con le feci da uomini e animali. I CDC stanno occupandosi di questo monitoraggio e hanno annunciato che nei prossimi giorni diffonderanno online i risultati delle analisi. I ricercatori del Baylor College hanno pubblicato i risultati del monitoraggio in 10 città del Texas, rilevando tracce del virus H5N1 in 9 città studiate, a livelli paragonabili a quelli dell’influenza stagionale.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il rilevamento del virus H5N1 nelle acque reflue e nel latte crudo negli Stati Uniti ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla diffusione del virus tra i bovini da latte e il potenziale rischio per la salute umana. Sebbene la pastorizzazione del latte sia efficace nel neutralizzare il virus, è essenziale continuare il monitoraggio e adottare misure preventive per evitare una possibile pandemia. La collaborazione tra autorità sanitarie globali e locali è cruciale per affrontare questa minaccia emergente e garantire la sicurezza alimentare e sanitaria.
Nozione base di farmaceutica: La pastorizzazione è un processo termico che riscalda il latte a una temperatura specifica per un determinato periodo di tempo, uccidendo i patogeni senza alterare significativamente le proprietà nutrizionali del latte.
Nozione avanzata di farmaceutica: L’adattamento virale è il processo attraverso il quale un virus muta e si evolve per infettare nuove specie ospiti. Questo può avvenire attraverso il riassortimento genetico, dove segmenti di RNA virale vengono scambiati tra diversi ceppi di virus, portando alla nascita di nuove varianti potenzialmente più patogene e trasmissibili.
Riflettendo su queste informazioni, è evidente l’importanza di un monitoraggio continuo e di una preparazione adeguata per prevenire future pandemie. La collaborazione internazionale e l’adozione di misure preventive sono essenziali per proteggere la salute pubblica e garantire la sicurezza alimentare globale.