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Integratori botanici: quali rischi corri senza saperlo?

Uno studio dell'Università del Michigan rivela potenziali danni epatici causati da sei integratori botanici comuni. Scopri le implicazioni di questi risultati e l'importanza di una regolamentazione rigorosa.
  • Uno studio su 9.685 adulti ha rivelato che il 4,7% ha consumato almeno uno dei sei botanici potenzialmente epatotossici.
  • Oltre 15,6 milioni di adulti negli Stati Uniti hanno utilizzato questi integratori negli ultimi 30 giorni, paragonabile all'uso di farmaci noti per la loro tossicità epatica.
  • Uno studio tedesco ha evidenziato che oltre il 57% degli integratori controllati era irregolare, con la percentuale che sale oltre il 90% per quelli venduti online.

Uno studio recente condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all’uso di sei integratori botanici potenzialmente epatotossici. Pubblicato su JAMA Network Open, lo studio ha analizzato l’esposizione a integratori a base di curcuma, estratto di tè verde, garcinia cambogia, cohosh nero, riso rosso fermentato e ashwagandha, rivelando implicazioni allarmanti per la salute pubblica.

Dettagli dello Studio e Risultati

Lo studio ha utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) raccolti tra gennaio 2017 e marzo 2020, coinvolgendo 9.685 adulti. Di questi, il 57,6% ha riferito di aver utilizzato almeno un integratore alimentare negli ultimi trenta giorni, e il 4,7% ha consumato almeno uno dei sei botanici potenzialmente epatotossici. La curcuma è risultata la più comune, con 236 utenti, seguita dall’estratto di tè verde (92 utenti), ashwagandha (28 utenti), garcinia cambogia (20 utenti), riso rosso fermentato (20 utenti) e cohosh nero (19 utenti).

L’analisi ha rivelato che circa 15,6 milioni di adulti negli Stati Uniti hanno utilizzato almeno uno di questi botanici negli ultimi 30 giorni. Questo numero è paragonabile a quello delle persone che assumono farmaci prescritti noti per la loro tossicità epatica, come i farmaci anti-infiammatori non steroidei. I ricercatori hanno sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei medici riguardo ai potenziali effetti avversi e di un controllo più rigoroso e di una regolamentazione adeguata degli integratori botanici.

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Le Polemiche e le Contestazioni

Le polemiche non hanno tardato ad arrivare, coinvolgendo associazioni botaniche e altri scienziati. Stefan Gafner, PhD, chief science officer dell’American Botanical Council, ha commentato che quando vengono pubblicati i report sui casi, gli ingredienti botanici nei prodotti presumibilmente dannosi raramente vengono autenticati con tecniche analitiche appropriate. Diversi casi di danno epatico presumibilmente dovuti a un estratto botanico sono stati successivamente attribuiti alla presenza di farmaci convenzionali o ad altri tipi di adulterazione. Gafner ha sottolineato che l’identificazione corretta degli ingredienti è un aspetto cruciale di una valutazione di causalità.

Il documento DLIN, citato nello studio, ha riportato che il 51% dei prodotti analizzati erano etichettati erroneamente e il 91 di questi contenevano un composto epatotossico noto, come aflatossine, steroidi anabolizzanti, antrachinoni, alcaloidi pirrolizidinici e farmaci. Gafner ha affermato che “un certo numero di questi adulteranti includeva steroidi o farmaci da prescrizione; quindi, questi prodotti non sono integratori alimentari ma farmaci mascherati da integratori alimentari”.

Irregolarità nel Mercato degli Integratori

Un ulteriore studio condotto dalle autorità del Baden-Württemberg, in Germania, ha rivelato che oltre il 57% degli integratori controllati era irregolare. La percentuale sale oltre il 90% se si considerano solo quelli venduti online. Tra il 2010 e il 2023, i CVUA (uffici esami chimici e veterinari) di Stoccarda e Karlsrhue hanno analizzato 5.784 integratori, di cui 3.301 (57%) irregolari. La maggior parte delle irregolarità ha riguardato problemi di etichettatura, dichiarazioni fuorvianti e indicazioni sulla salute non autorizzate.

Negli ultimi due anni, le autorità tedesche hanno integrato una nuova procedura di campionamento nel programma di controlli di routine, prelevando e analizzando 93 prodotti venduti su internet, di cui oltre il 90% è risultato irregolare. Questo dato evidenzia la necessità di una regolamentazione più rigorosa e di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’uso crescente di integratori botanici pone questioni cruciali riguardo alla sicurezza e alla regolamentazione di questi prodotti. Lo studio dell’Università del Michigan ha evidenziato potenziali rischi epatici associati a sei integratori botanici, sollevando la necessità di una maggiore consapevolezza e di un controllo più rigoroso. Le polemiche emerse sottolineano l’importanza di autenticare correttamente gli ingredienti e di affrontare le irregolarità nel mercato degli integratori.

Nozione base di farmaceutica: Gli integratori botanici sono prodotti derivati da piante utilizzati per migliorare la salute. Tuttavia, la loro sicurezza ed efficacia possono variare notevolmente a causa della mancanza di regolamentazione rigorosa.

Nozione avanzata di farmaceutica: La tossicità epatica indotta da integratori botanici può essere attribuita non solo agli ingredienti attivi, ma anche a contaminanti e adulteranti presenti nei prodotti. La corretta identificazione e autenticazione degli ingredienti è essenziale per valutare la sicurezza degli integratori botanici.

Riflettendo su questi temi, è fondamentale che i consumatori siano informati e consapevoli dei potenziali rischi associati agli integratori botanici. La regolamentazione e la supervisione medica devono essere rafforzate per garantire la sicurezza e l’efficacia di questi prodotti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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