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Banco BPM denunciato per comportamento antisindacale: cosa significa per i lavoratori

Le sigle sindacali procedono per via giudiziale contro Banco BPM, denunciando la violazione dell'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori. Scopri le implicazioni per i dipendenti e le future trattative.
  • Il Banco BPM ha previsto 1.600 esuberi e 800 nuove assunzioni, con un rapporto di cambio di uno a due.
  • Le sigle sindacali hanno denunciato il carattere antisindacale della condotta del Banco BPM, citando la violazione dell'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori.
  • La Serie A ha versato 1,2 miliardi di tasse, contribuendo al 20% nel consiglio della FIGC.

Il commissario Janez Lenarcic ha dato rassicurazioni in risposta all’interrogazione di Fidanza riguardo ai contratti per i Canadair, replicando lo schema utilizzato per i vaccini. La questione dei Canadair, cruciali per la lotta agli incendi, ha sollevato preoccupazioni per potenziali conflitti d’interesse, con il ministro Maria Chiara Carrozza, capo del CNR, al centro delle polemiche. La norma varata nel 2020, che scagionava i funzionari per danni erariali non legati agli acquisti Covid, potrebbe trasformarsi in un condono per i pasticci legati al sussidio grillino.

Nel frattempo, il via libera all’emendamento Mulè, seppur annacquato, ha visto la Serie A versare 1,2 miliardi di tasse, pesando per il 20% nel consiglio della FIGC. Questo disegno di legge urgente ha sollevato ulteriori discussioni e ricorsi, come quello della CGIL, CISL e UIL contro il Banco BPM per condotta scorretta. La trattativa, che prevedeva 1.600 esuberi incentivati e 800 giovani in ingresso, è saltata, lasciando in sospeso i tagli previsti.

Banco BPM: violazione dell’articolo 28

Il comunicato dei Coordinamenti di Gruppo Banco BPM di First CISL, FISAC CGIL e UILCA UIL denuncia la violazione dell’articolo 28 della legge 300/1970. Le sigle sindacali hanno deciso di procedere per via giudiziale, depositando un ricorso per denunciare il carattere antisindacale della condotta del Banco BPM. Questo passo è stato ritenuto necessario per ottenere la rimozione di una condotta lesiva del ruolo e degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori rappresentati.

Il nostro impegno, sottolineano le sigle sindacali, è di tutelare i diritti mediante la contrattazione collettiva e l’esercizio del ruolo negoziale al tavolo delle trattative. Non possiamo accettare che le prerogative del nostro ruolo siano danneggiate, ostacolate o impedite. Rappresentiamo la maggioranza assoluta delle lavoratrici e dei lavoratori, una circostanza sistematicamente ignorata dall’azienda. È nostro dovere proseguire il percorso vertenziale per ottenere l’instaurazione di corrette, rispettose e proficue relazioni sindacali.

Banco BPM: i sindacati denunciano la banca per comportamento antisindacale

Lo scontro tra Banco BPM e sindacati nasce dalla trattativa, spaccata in due tavoli, sul piano di oltre 1.600 uscite e 800 assunzioni. Le sigle sindacali First CISL, UILCA UIL e FISAC CGIL hanno deciso di procedere per via giudiziale, depositando un ricorso per denunciare il carattere antisindacale della condotta del Banco BPM. Il riferimento è all’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, applicato quando il datore di lavoro pone in atto comportamenti che impediscono o limitano l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale e del diritto di sciopero.

Il giudice può intervenire ordinando all’azienda di interrompere la condotta incriminata. La trattativa con Banco BPM è divisa in due tavoli: uno composto da First CISL, UILCA UIL e FISAC CGIL, e uno di minoranza con FABI e UNISIN. La banca rivendica un approccio propositivo per far fronte alle numerose richieste volontarie di colleghe e colleghi (oltre 500) che hanno richiesto l’accesso al piano di pensionamento incentivato, comunicando l’intenzione di voler proseguire anche senza accordo sindacale.

Le sigle sindacali ribadiscono il loro impegno a tutelare i diritti mediante la contrattazione collettiva e l’esercizio del ruolo negoziale al tavolo delle trattative. Non possiamo accettare che le prerogative del nostro ruolo siano danneggiate, ostacolate o impedite. Rappresentiamo la maggioranza assoluta delle lavoratrici e dei lavoratori, una circostanza ignorata dall’azienda. È nostro dovere proseguire il percorso vertenziale per ottenere l’instaurazione di corrette, rispettose e proficue relazioni sindacali.

Banco BPM: i sindacati confederali ribadiscono la disponibilità a trattare

Il comunicato dei Coordinamenti di Gruppo Banco BPM di First CISL, FISAC CGIL e UILCA UIL chiarisce la successione dei fatti delle ultime settimane. L’azienda ha dichiarato, nel dicembre 2023, l’uscita di 1.600 persone attraverso il fondo esodi e la contemporanea assunzione di 800, con un cambio di un’entrata ogni due uscite. Il sindacato ha risposto, a tutela dei colleghi, che il cambio avrebbe dovuto essere di uno a uno, considerando la mancanza di personale e la garanzia di un servizio adeguato alla clientela.

Nei mesi successivi sono partite le trattative, con il sindacato che ha dato disponibilità a trattare sui numeri, indicando possibili soluzioni. Tuttavia, l’azienda non si è mai mossa dalle proprie posizioni, rimanendo ferma a 800 assunzioni al cambio dichiarato di uno a due. Questo non sembra essere una giusta base di partenza per trattare, poiché l’azienda sembra disinteressarsi delle posizioni delle organizzazioni sindacali e delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nell’incontro del 27 giugno, l’azienda ha voluto produrre una comunicazione sul fondo esodi nonostante l’assenza di alcune sigle, prendendosi la responsabilità della rottura delle relazioni sindacali unitarie. L’azienda sembra intenzionata ad assorbire velocemente i costi per gli aumenti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, vanificando il recupero della perdita del potere d’acquisto, nonostante gli utili stratosferici prodotti grazie al contributo delle lavoratrici e dei lavoratori.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la vicenda del Banco BPM e dei sindacati rappresenta un esempio emblematico delle tensioni che possono sorgere nelle relazioni industriali. La questione delle uscite volontarie e delle nuove assunzioni ha messo in luce le divergenze tra le esigenze aziendali e quelle dei lavoratori, rappresentati dai sindacati. La denuncia per comportamento antisindacale e la richiesta di un intervento giudiziario sottolineano la gravità della situazione e la necessità di trovare un equilibrio tra le parti.

Nel contesto farmaceutico, una nozione base correlata al tema dell’articolo riguarda l’importanza della contrattazione collettiva per garantire condizioni di lavoro eque e sicure per i dipendenti del settore. Una nozione avanzata, invece, riguarda l’applicazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro e la gestione dei rischi chimici e biologici, che sono fondamentali per proteggere la salute dei lavoratori e garantire la qualità dei prodotti farmaceutici.

Questa vicenda ci invita a riflettere sull’importanza del dialogo e della collaborazione tra le parti sociali per costruire un ambiente di lavoro più equo e sostenibile. La tutela dei diritti dei lavoratori e la ricerca di soluzioni condivise sono elementi chiave per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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