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- Gli italiani spendono 1 miliardo di euro in più per farmaci di marca.
- Crescita stimata dello 0,74% nel mercato off patent tra il 2024 e il 2026.
- Il mercato dei generici vale 1,7 miliardi di euro con 422 milioni di confezioni.
- Risparmi per oltre 6 miliardi di euro dal 2012 grazie ai generici.
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Il panorama farmaceutico italiano si trova di fronte a una complessa dinamica che vede contrapporsi la razionalità economica e le abitudini consolidate dei consumatori. Un’analisi approfondita rivela che la preferenza per i farmaci di marca rispetto agli equivalenti genera un costo aggiuntivo di circa un miliardo di euro all’anno per i cittadini italiani. Questo fenomeno, accentuato nelle regioni meridionali, solleva interrogativi sulla percezione e sull’accettazione dei farmaci generici, nonostante la loro comprovata equivalenza terapeutica.
Analisi del Mercato dei Farmaci Equivalenti
Il rapporto annuale 2024 del Centro Studi Egualia, in collaborazione con New Line RDM, offre una panoramica dettagliata del mercato dei farmaci equivalenti in Italia. L’analisi si concentra sulle 21 molecole in scadenza di brevetto entro il 2029, individuando aree terapeutiche chiave come diabete di tipo 2, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed epilessia. Tuttavia, il settore cardiovascolare e quello degli antidepressivi rimangono pilastri fondamentali per la presenza e la diffusione dei farmaci equivalenti.
Elena Folpini, Managing Director di New Line RDM, prevede una crescita contenuta del mercato off patent nei prossimi due anni, grazie alle imminenti scadenze brevettuali. Parallelamente, si prevede un aumento graduale della penetrazione dei farmaci equivalenti, con una crescita stimata dello 0,74% nel mercato off patent tra il 2024 e il 2026. Questo incremento sarà trainato principalmente dai farmaci per il sistema cardiovascolare e nervoso, in particolare quelli utilizzati per la regolazione dei lipidi, i betabloccanti, gli antagonisti dell’angiotensina, gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell’umore.
Nel 2024, il mercato dei farmaci generici-equivalenti ha mantenuto una sostanziale stabilità, con un fatturato di 1,7 miliardi di euro e 422 milioni di confezioni vendute nelle farmacie. L’89% di queste vendite riguarda farmaci di Classe A, interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che rappresentano l’82% del giro d’affari del settore. La quota di mercato detenuta dai farmaci generici equivalenti corrisponde al 23,3% delle unità vendute e al 15,8% del valore complessivo del mercato.

Il Divario Nord-Sud e l’Impatto Economico
Un aspetto critico evidenziato dal rapporto è il divario Nord-Sud nel consumo di farmaci equivalenti. Nelle regioni settentrionali, il ricorso a questi farmaci è più diffuso (40,4% a unità e 34,4% a valori), mentre al Centro (29,5% e 26,9%) e al Sud (24,3% e 22,1%) si registra un utilizzo inferiore. Questa disparità si traduce in una spesa aggiuntiva per i cittadini delle regioni meridionali, che nel 2024 hanno sborsato ben 1.034 milioni di euro per preferire i farmaci di marca.
L’incidenza maggiore di questa spesa si registra nel Lazio (16,3% della spesa regionale SSN nel canale retail) e in Molise (15,8%), mentre la Lombardia presenta l’incidenza più bassa (10,5%). Questo dato sottolinea la necessità di interventi mirati per promuovere l’utilizzo dei farmaci equivalenti e ridurre le disparità regionali.
Il Ruolo degli Equivalenti nel Sistema Sanitario
Riccardo Zagaria, vicepresidente di Egualia con delega al Centro Studi, sottolinea l’importanza dei farmaci equivalenti per la sostenibilità del SSN. La concorrenza generata da questi farmaci ha prodotto risparmi superiori ai 6 miliardi di euro dal 2012 a oggi. Zagaria auspica un maggiore utilizzo dei farmaci fuori brevetto e equivalenti in tutte le regioni, al fine di ampliare i benefici economici per il sistema sanitario e i cittadini.
Inoltre, Zagaria evidenzia il potenziale sviluppo futuro degli equivalenti grazie al passaggio in distribuzione territoriale di alcune categorie di farmaci, come le glifozine per il diabete. La Legge di Bilancio 2024, che prevede l’erogazione dei farmaci nel luogo più vicino al paziente, rappresenta un passo avanti verso l’omogeneizzazione a livello regionale. Tuttavia, è necessario attuare pienamente la parte della legge che prevede l’individuazione dell’elenco vincolante dei medicinali del PHT non coperti da brevetto che possono essere dispensati in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico.
Verso una Maggiore Consapevolezza e un Utilizzo Ottimale
La persistente preferenza per i farmaci di marca, nonostante la comprovata equivalenza terapeutica dei generici, evidenzia la necessità di un cambiamento culturale e di una maggiore informazione. Le resistenze mentali, le paure e le abitudini consolidate rappresentano una barriera difficile da abbattere, come dimostra il dato costante di un miliardo di euro all’anno speso dagli italiani per non rinunciare al marchio a cui sono abituati.
Per superare queste resistenze, è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione che informino i cittadini sui vantaggi dei farmaci equivalenti, sia in termini di efficacia che di risparmio economico. Inoltre, è necessario incentivare i medici a prescrivere farmaci equivalenti e a fornire ai pazienti informazioni chiare e complete sulle diverse opzioni terapeutiche disponibili. Solo attraverso un approccio integrato e una maggiore consapevolezza sarà possibile ottimizzare l’utilizzo dei farmaci equivalenti e garantire un accesso equo e sostenibile alle cure per tutti i cittadini.
Riflessioni Conclusive: Innovazione Farmaceutica e Scelte Consapevoli
L’innovazione farmaceutica non si limita alla scoperta di nuove molecole, ma abbraccia anche la capacità di rendere accessibili terapie efficaci al maggior numero di persone possibile. I farmaci equivalenti rappresentano un tassello fondamentale in questa direzione, offrendo un’alternativa economicamente vantaggiosa senza compromettere la qualità e l’efficacia delle cure.
Innovazione farmaceutica di base: Un concetto chiave è la “scadenza del brevetto”. Quando un brevetto su un farmaco scade, altre aziende possono produrre versioni generiche, identiche in principio attivo, dosaggio, forma farmaceutica e via di somministrazione. Questo meccanismo favorisce la concorrenza e riduce i costi, rendendo le terapie più accessibili.
Innovazione farmaceutica avanzata: Un’altra prospettiva è l’ottimizzazione dei processi produttivi e distributivi dei farmaci equivalenti. Migliorare l’efficienza della filiera può ulteriormente ridurre i costi e garantire una maggiore disponibilità dei farmaci, soprattutto nelle aree geografiche più svantaggiate.
In definitiva, la scelta tra un farmaco di marca e un equivalente non dovrebbe essere guidata da paure o abitudini, ma da una valutazione consapevole dei benefici e dei costi. Informarsi, confrontare le opzioni e consultare il proprio medico sono passi fondamentali per prendere decisioni informate e contribuire a un sistema sanitario più equo e sostenibile.