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- Il tennista Jannik Sinner risultato positivo al metabolita dello steroide Clostebol in aprile
- L'agenzia antidoping Itia lo ha scagionato il 15 agosto per assunzione inconsapevole
- Il caso ha sollevato dubbi sulla credibilità dell'antidoping nel tennis mondiale
Il recente caso di doping che ha coinvolto il tennista italiano Jannik Sinner ha scatenato un dibattito acceso nel mondo della farmaceutica e dello sport. Il tennista, numero uno al mondo nel ranking maschile, è risultato positivo al metabolita dello steroide Clostebol lo scorso aprile. Tuttavia, il 15 agosto, l’agenzia antidoping Itia lo ha scagionato per “assunzione inconsapevole”. La contaminazione è avvenuta tramite l’utilizzo di uno spray da parte del fisioterapista di Sinner dopo che il tennista si era ferito al mignolo, su suggerimento del preparatore atletico.
La Prescrizione dei Farmaci: Un Tema Controverso
Valter Santilli, medico fisiatra e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università Sapienza di Roma, ha commentato la vicenda sottolineando l’importanza della prescrizione dei farmaci esclusivamente da parte dei medici. Secondo la legge Gelli-Bianco sulla responsabilità sanitaria in Italia, un medico potrebbe incorrere in accuse di negligenza, imperizia o imprudenza se non è a conoscenza delle sostanze a cui un atleta è sottoposto durante le indagini antidoping. Santilli ha evidenziato che, se a prescrivere il farmaco è un non medico, come un fisioterapista, si potrebbe configurare un abuso della professione medica. Queste pratiche, in aumento, costituiscono un problema medico-legale e di sicurezza per i pazienti.
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L’Impatto Mediatico e le Ripercussioni
La vicenda ha avuto un’eco globale, con media internazionali che hanno messo in discussione la credibilità dell’antidoping nel tennis mondiale. Il Daily Telegraph ha sentenziato che “l’antidoping del tennis mondiale non è più credibile”. La notizia della doppia positività e dell’assoluzione di Sinner ha circolato ampiamente, con foto che corroborano la tesi difensiva del tennista. Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha espresso sollievo per la conclusione dell’inchiesta, convinto che la Wada non riaprirà il caso. Tuttavia, la polemica continua, con alcuni tennisti e media che accusano Sinner di aver ricevuto un trattamento di favore.
La Plausibilità della Contaminazione Epidermica
Piero Sestili, professore ordinario di farmacologia e preside della facoltà di scienze motorie all’Università di Urbino, ha avvalorato la plausibilità della contaminazione per via epidermica. Secondo uno studio scientifico del 2020, questa modalità di assunzione non determinerebbe un incremento della massa muscolare e non darebbe vantaggio all’atleta. Sestili ha spiegato che le quantità rilevate nel caso di Sinner erano basse e compatibili con entrambe le ipotesi di assunzione. Per ottenere un reale vantaggio nel doping, sarebbe necessario assumere quantità massicce di Clostebol per svariate settimane, soprattutto per via orale e iniettiva, non per via transcutanea.
Bullet Executive Summary
Il caso di Jannik Sinner ha sollevato questioni cruciali riguardo alla prescrizione dei farmaci e alla gestione delle sostanze dopanti nello sport professionistico. La vicenda ha messo in luce la necessità di una maggiore attenzione e rigore nella prescrizione dei farmaci, riservandola esclusivamente ai medici per evitare problemi medico-legali e garantire la sicurezza dei pazienti. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di una gestione trasparente e credibile delle indagini antidoping per mantenere la fiducia nel sistema sportivo.
In conclusione, il caso Sinner ci ricorda che la farmaceutica e lo sport sono strettamente interconnessi e che la responsabilità nella prescrizione dei farmaci è fondamentale per garantire l’integrità e la sicurezza degli atleti. La contaminazione epidermica, sebbene rara, è una possibilità che deve essere considerata con attenzione. La vicenda di Sinner ci invita a riflettere sull’importanza di una gestione accurata e trasparente delle sostanze dopanti, per preservare la credibilità e l’equità nello sport.