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Scopri come il Nirsevimab può proteggere i neonati dalla bronchiolite grave

Il ministero della Salute e l'Aifa lavorano insieme per rendere disponibile gratuitamente l'anticorpo monoclonale in tutte le Regioni, affrontando le disuguaglianze territoriali.
  • Il Nirsevimab riduce del 90% il rischio di ospedalizzazione per bronchiolite.
  • La somministrazione gratuita è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il ministero della Salute e l'Aifa.
  • Le Regioni con piani di rientro, come Puglia e Sicilia, potranno ora garantire la terapia senza costi aggiuntivi per le famiglie.

Il ministero della Salute ha recentemente iniziato dialoghi con l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, per mettere a disposizione in ogni Regione, a spese del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), l’anticorpo monoclonale Nirsevimab. Questo medicinale è fondamentale nella lotta contro il virus respiratorio sinciziale nei piccoli, il quale può causare bronchiolite severa. Ciononostante, la circolare del 18 settembre 2024 aveva informato le Regioni impegnate nei piani di rientro, soprattutto al Sud, che non potevano assicurare gratuitamente la somministrazione di tale anticorpo, dal momento che non è incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Le Regioni coinvolte – Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia – sono state avvertite che il Nirsevimab poteva essere somministrato solo tramite risorse aggiuntive al Fondo Sanitario Regionale o direttamente a spese delle famiglie. Tale disposizione ha provocato una serie di reazioni sia politiche che sociali, inducendo il ministero a parzialmente ritrattare tale politica.

Il Dietrofront e l’Ipotesi del Farmaco Gratis per Tutti

In un’altra circolare, il ministero della Salute ha chiarito che, vista la potenziale iniquità nell’accesso alle terapie con anticorpo monoclonale Nirsevimab-Beyfortus a livello territoriale, sono state intraprese le necessarie liaision con l’Aifa e la Direzione Generale della Prevenzione per garantire un uguale e immediato accesibilità a queste cure in tutto il paese. La rigida normativa per le Regioni in piano di rientro attualmente rende difficile la fornitura autonoma di farmaci non inclusi nei LEA.

Il problema è legato al fatto che il Nirsevimab rientra nella fascia C dei farmaci, quindi non soggetto a rimborso da parte del SSN. La proposta prevede il trasferimento del farmaco in fascia A, rendendolo così accessibile gratuitamente a tutti i neonati. Questo cambiamento potrebbe influenzare drasticamente la situazione, considerando che il medicinale ha mostrato di ridurre del 90% il rischio di ospedalizzazione per bronchiolite.

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Tempi Stretti per Cominciare Subito la Prevenzione

La preoccupazione per il virus respiratorio sinciziale è particolarmente alta, soprattutto per i neonati entro i primi sei mesi di vita. Il presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Luigi Orfeo, ha sottolineato l’importanza di avviare la profilassi già da novembre. “Se, come speriamo, potremo far partire la profilassi da novembre per tutti i neonati, questo potrebbe cambiare la storia di questa infezione”, ha dichiarato Orfeo.

Il Nirsevimab è un anticorpo ad azione preventiva che blocca la penetrazione del virus nell’organismo. A differenza di un vaccino, che stimola una reazione immunitaria con la produzione di anticorpi da parte dell’organismo, il Nirsevimab è già un anticorpo che viene direttamente somministrato, neutralizzando l’accesso del virus.

Le Polemiche Sollevate dalla Precedente Circolare

La circolare del 18 settembre ha scatenato immediate polemiche, soprattutto nelle Regioni del Sud. “Per quanto si cerchi di negare, in Italia continuano ad esistere una sanità di serie A e una di serie B”, hanno dichiarato i deputati pugliesi del PD. La Regione Puglia, ad esempio, ha approvato una legge che autorizza la somministrazione gratuita del Nirsevimab, non impugnata dal governo.

Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e Programmazione della Regione Puglia, ha commentato: “In buona sostanza, i bambini pugliesi possono essere condannati alla terapia intensiva e pure alla morte, mentre i bambini lombardi possono essere salvati dal virus”. Anche Filippo Anelli, presidente nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici, ha espresso preoccupazione: “Non si possono discriminare i neonati in base alla regione in cui vengono al mondo”.

Bullet Executive Summary

La recente decisione del ministero della Salute di rendere disponibile l’anticorpo monoclonale Nirsevimab in tutte le Regioni, a carico del SSN, rappresenta un passo cruciale nella lotta contro il virus respiratorio sinciziale nei neonati. Questo farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di ospedalizzazione per bronchiolite, una condizione che può essere fatale per i più piccoli. Tuttavia, la precedente circolare che escludeva le Regioni in piano di rientro ha sollevato polemiche e preoccupazioni, evidenziando le disuguaglianze territoriali nell’accesso alle cure.

In farmaceutica, è fondamentale comprendere la differenza tra un vaccino e un anticorpo monoclonale. Mentre il vaccino stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, l’anticorpo monoclonale è già un anticorpo pronto all’uso che neutralizza direttamente il patogeno. Questa distinzione è cruciale per comprendere l’efficacia e l’uso appropriato di ciascuna terapia.

In un contesto più avanzato, l’inclusione di farmaci innovativi nei LEA richiede una valutazione attenta dei costi e dei benefici, nonché delle implicazioni etiche e sociali. La decisione di rendere il Nirsevimab disponibile gratuitamente a livello nazionale è un esempio di come la politica sanitaria possa evolvere per rispondere alle esigenze emergenti, garantendo equità e accesso alle cure per tutti i cittadini.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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