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- Appalto da 700mila euro per i servizi di pulizia della caserma di Velletri al centro delle indagini.
- Liporace avrebbe ricevuto 22mila euro, borse di lusso e altri benefici in cambio di favori.
- Intercettazioni rivelano appalto triennale da 15 milioni di euro per il servizio di ristorazione presso le sedi della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il generale Oreste Liporace, comandante del secondo reggimento dei carabinieri e direttore presso l’Istituto Alti Studi della Difesa, è stato sospeso dall’Arma dei carabinieri a seguito di un’inchiesta della Guardia di Finanza. L’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e coordinata dal pm Paolo Storari, ha portato all’arresto di Liporace e di altre 22 persone, tra cui l’imprenditore Ennio De Vellis e i fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa.
Corruzione e turbativa d’asta
L’inchiesta riguarda presunti appalti truccati, corruzione e traffico di influenze illecite. Tra i reati contestati vi sono il traffico di influenze illecite e la turbata libertà di scelta del contraente. Al centro delle indagini vi è un appalto da 700mila euro per i servizi di pulizia della caserma di Velletri, affidato all’impresa Fabbro. Secondo l’ordinanza del gip Domenico Santoro, Liporace avrebbe ricevuto 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto e biglietti per eventi sportivi e culturali in cambio di favori.
Le intercettazioni e le prove
Le intercettazioni e le chat acquisite dagli inquirenti hanno documentato una relazione di interessi tra Liporace e i fratelli Fabbro. Le indagini hanno rivelato che Liporace avrebbe facilitato l’ottenimento di appalti pubblici per le società del gruppo Fabbro, tra cui un appalto triennale da 15 milioni di euro per il servizio di ristorazione presso le sedi della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le intercettazioni hanno anche mostrato rapporti confidenziali tra De Vellis e Lorenzo Quinzi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture, che avrebbe veicolato affidamenti a favore delle società di De Vellis in cambio di utilità di varia natura.
Il ruolo di Ennio De Vellis
Ennio De Vellis, imprenditore collegato a Liporace, è stato arrestato per turbativa d’asta e corruzione. De Vellis, quasi monopolista nel settore dei traslochi per le forze dell’ordine e i servizi segreti, avrebbe aiutato i fratelli Fabbro a ottenere l’appalto per la Scuola allievi sottufficiali dell’Arma a Velletri. Le indagini hanno rivelato che De Vellis avrebbe pagato 165mila euro per mediare l’ottenimento di appalti per il Dipartimento informazioni e sicurezza (Dis) e avrebbe cercato di entrare nel mondo degli appalti del Vaticano tramite pagamenti a intermediari.
Bullet Executive Summary
Questa vicenda mette in luce come la corruzione e il traffico di influenze illecite possano minare la fiducia nelle istituzioni e compromettere l’integrità dei processi di appalto pubblico. Il caso del generale Liporace e degli imprenditori coinvolti evidenzia l’importanza di vigilare costantemente sulla trasparenza e l’etica nelle relazioni tra pubblico e privato. Per chi è interessato alla farmaceutica, è fondamentale comprendere come la corruzione possa influenzare anche questo settore, dove la trasparenza e l’integrità sono cruciali per garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci. Una nozione avanzata di farmaceutica correlata a questo tema è la farmacovigilanza, che richiede un monitoraggio continuo e rigoroso per prevenire e rilevare eventuali frodi o manipolazioni nei dati clinici e nei processi di approvazione dei farmaci. Riflettiamo su come possiamo contribuire a promuovere un ambiente più etico e trasparente in tutti i settori, inclusa la farmaceutica.
- Sito ufficiale dell'Istituto Alti Studi della Difesa, dove il generale Oreste Liporace ricopriva la carica di direttore.
- pagina ufficiale dei Carabinieri con informazioni sulla gestione dei trasferimenti del personale e atti amministrativi
- Comunicato stampa ufficiale dell'Arma dei carabinieri sulla sospensione del generale Oreste Liporace