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- Nel 2023, l'OMS ha riportato 21mila ospedalizzazioni e 5 morti in Europa a causa del morbillo.
- La copertura vaccinale in Italia è inferiore al 95%, con una copertura per la prima dose al 92% e per la seconda dose all'86% nel 2022.
- Una nuova variante del morbillo con mutazioni è stata identificata, sollevando preoccupazioni nonostante la conferma che le mutazioni non compromettono l'efficacia del vaccino.
Il morbillo, una malattia infettiva estremamente contagiosa, sta registrando un significativo aumento di casi in Italia e in tutta Europa. Questa tendenza al rialzo ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti di sanità pubblica e ha riacceso il dibattito sull’importanza della vaccinazione. Il virus del morbillo, che si trasmette per via aerea, può provocare febbre alta, faringite, congiuntivite e una caratteristica eruzione cutanea. Sebbene la maggior parte delle persone si riprenda completamente, il morbillo può causare gravi complicanze, come otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti, che in alcuni casi possono essere mortali.
Nel 2023, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riportato 21mila ospedalizzazioni e 5 morti in Europa a causa del morbillo. In Italia, il sistema di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha registrato 43 casi nel 2023, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022. Nei primi due mesi del 2024, sono stati segnalati 64 casi, con una percentuale significativa di casi importati. Questi dati evidenziano una tendenza preoccupante e sottolineano l’importanza di mantenere elevata la copertura vaccinale.
La copertura vaccinale e le varianti del virus
La copertura vaccinale in Italia è inferiore al 95%, la soglia di sicurezza raccomandata dall’OMS per garantire l’immunità di gregge. Nel 2022, la copertura per la prima dose si è attestata al 92% e all’86% per la seconda dose, mostrando un calo rispetto al 2018. Tuttavia, è importante notare che nel 2022 la copertura nei bambini sotto i 24 mesi ha raggiunto il 94,4%, avvicinandosi all’obiettivo del 95%.
Recentemente, è stata identificata una nuova variante del morbillo che presenta alcune mutazioni. Queste mutazioni hanno mostrato una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, sebbene diverso da quello maggiormente utilizzato in Italia. L’ISS ha sottolineato che, nonostante questa variante, i test sierologici rimangono il metodo principale per la conferma della diagnosi di morbillo. Gli esperti hanno rassicurato che le mutazioni non influenzano l’efficacia del vaccino, sottolineando la stabilità del virus del morbillo e l’efficacia della vaccinazione nel conferire protezione contro tutti i genotipi circolanti.
Le implicazioni per la salute pubblica
La situazione attuale richiede un’attenzione continua e un impegno rinnovato nella promozione della vaccinazione. Matteo Bassetti, direttore della clinica universitaria di Malattie Infettive del Policlinico San Martino, ha evidenziato che il morbillo di oggi è molto diverso da quello degli anni Settanta e Ottanta. È estremamente contagioso e può diventare grave, con fino al 30% dei casi che presentano complicanze. La fascia d’età più colpita sembra essere quella tra i 15 e i 30 anni, sottolineando l’importanza di garantire che queste persone ricevano il ciclo vaccinale completo.
Bullet Executive Summary
Il morbillo rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, con un aumento dei casi registrati in Italia e in Europa. La malattia, altamente contagiosa, può causare gravi complicanze e persino risultare mortale. La copertura vaccinale, sebbene vicina all’obiettivo del 95% raccomandato dall’OMS, rimane sotto tale soglia, evidenziando la necessità di intensificare gli sforzi per aumentare l’immunità di gregge. La comparsa di una nuova variante del virus del morbillo solleva ulteriori preoccupazioni, sebbene gli esperti abbiano confermato che le mutazioni non compromettono l’efficacia del vaccino.
Dal punto di vista farmaceutico, la vaccinazione rappresenta lo strumento più potente nella prevenzione del morbillo. La capacità del vaccino di conferire protezione contro tutti i genotipi circolanti del virus per oltre 60 anni dimostra l’importanza della ricerca e dello sviluppo nel campo delle vaccinazioni. Inoltre, la situazione sottolinea l’importanza di monitorare continuamente l’efficacia dei test diagnostici e di adattarli alle nuove varianti virali, un concetto avanzato nella farmaceutica moderna che richiede una collaborazione globale tra ricercatori, clinici e autorità sanitarie.
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